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Aifa: "All'Italia ruolo di leader mondiale nel piano di azione per l’immunizzazione”


03 NOV - “In un periodo di recessione come quello attuale – riferisce una nota dell’Aifa – , investire nella prevenzione e promozione di stili di vita attivi e salutari e nelle pratiche vaccinali, non solo è eticamente corretto, perché la salute è un diritto universalmente riconosciuto, ma anche un importante contributo verso la creazione di un modello più sostenibile della società.
 
“La minaccia sempre più pesante dell’Ebola sulla vita delle persone, non solo in Africa ma nel nostro mondo, ci fa capire quanto sia necessario un vaccino efficace, ancora di più, una risposta globale e consolidata del mondo sanitario.
 
“Oggi – fa sapere l’Agenzia regolatoria – sappiamo che è fondamentale avere programmi efficienti per il controllo delle malattie croniche non trasmissibili, ma è ancora più drammatica la necessità di disporre di programmi efficienti con strategie in grado di diffondere e facilitare le vaccinazioni e la scelta di corretti stili di vita, secondo il principio della “Salute in tutte le politiche”.
 
“È per questo che, insieme ad Aifa, il Ministro della Salute ha voluto inserire questa giornata nell’Agenda del Semestre di Presidenza Italiana intendendo portare, insieme alle forze politiche e scientifiche dell’Unione Europea e non solo, il  tema vaccinale nelle conclusioni del Consiglio di dicembre 2014.
 
“All’Italia – prosegue l’Agenzia – è stato, infatti, recentemente affidato dalla Global Health Security Agenda il ruolo di leader mondiale nel piano di azione per l’immunizzazione.
L’agenda intende proporre un meccanismo condiviso di identificazione e contrasto del rischio epidemico determinato da patologie nuove e riemergenti che possono diffondersi con grande velocità per l’incremento globale dei viaggi e dei commerci.
 
“Le minacce alla salute derivano da almeno 5 fonti: la nascita e la diffusione di “nuovi” agenti patogeni; la globalizzazione dei viaggi e dei consumi alimentari; l’aumento di agenti patogeni resistenti ai farmaci; il rischio di rilascio accidentale o intenzionale di agenti patogeni dai numerosi laboratori di ricerca e sviluppo che vari Paesi hanno attivato; l’acquisizione da parte di terroristi di pratiche per lo sviluppo e l'uso di agenti biologici come armi.
 
“L’Italia, nell’assumere questo impegno, può basarsi sulla solida consapevolezza dell’importanza delle vaccinazioni quale strumento di prevenzione e di lotta alle malattie infettive; nel nostro Paese, infatti, la cultura delle vaccinazioni ha radici profonde ed il nostro sistema sanitario e vaccinale è tra i migliori al mondo.
 
“Appare chiaro che il percorso efficace del vaccino non può fermarsi nel mondo degli operatori sanitari, ma deve entrare con forza nel percorso dell’economia per la salute che richiede una attenzione obbligatoria che esca dai confini del paese, del conglomerato dei paesi, dei continenti erroneamente e inefficacemente differenziati.  Ancora una volta l’influenza ne è un esempio efficace, ma più efficace è capire quanto è possibile fare per HPV e, soprattutto, quanto si potrebbe fare per Ebola, se ci fosse un vaccino disponibile oggi.
 
“Questo significa che lo studio, lo sviluppo, l’applicazione e il controllo di efficacia dei vaccini non si limitano a un luogo o a una nazione, ma rappresentano un tema di interesse  mondiale.
La salute della persona non ha quindi confini geografici.
 
“C’è piuttosto un altro obiettivo da raggiungere – conclude l’Aifa – : sviluppare un atteggiamento di vita diverso, che consenta il coinvolgimento attivo della persona nella protezione della propria salute, iniziando già in famiglia e nel mondo della scuola.

03 novembre 2014
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