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Nomine Zooprofilattico Abruzzo e rete urgenze gastroenterologiche negli standard ospedalieri. Le risposte del Ministero


29 GEN - Tra le interrogazioni a risposta immediata in commissione ieri si sono svolte anche quella presentata dal deputato Giovanni Monchiero (Scelta Civica per l’Italia) per la revisione del regolamento sugli standard ospedalieri al fine di riconoscere la rete per le urgenze gastroenterologiche.
Qui di seguito il testo della risposta del Sottosegretario alla Salute, Vito De Filippo:
 
È noto che il Regolamento, contenuto nel decreto ministeriale n. 70/2015, è stato frutto di un attento coinvolgimento di esperti delle regioni e delle province autonome, delle università e delle società scientifiche, che ha consentito di elaborare il provvedimento in esame, attraverso un percorso di analisi e revisione congiunto con le regioni e province autonome stesse. 

Il Regolamento è volto a garantire il processo di riassetto strutturale e di qualificazione della rete assistenziale ospedaliera che, insieme al rilancio degli interventi di prevenzione primaria e secondaria e al potenziamento delle cure primarie territoriali, costituisce una fondamentale linea programmatica di cui il Servizio sanitario nazionale si è dotato per affrontare le sfide assistenziali dei prossimi anni. 

La riorganizzazione del complessivo assetto di erogazione delle cure è determinata da una ampia gamma di motivazioni che fanno riferimento a: 
- fattori demografici ed epidemiologici correlati alla crescita della popolazione anziana e/o non autosufficiente e all'aumentata prevalenza di patologie croniche degenerative; 
- fattori tecnico-scientifici in relazione al rapido progresso scientifico con lo sviluppo di tecnologie e innovazioni che devono essere introdotte nel sistema; 
- maggiore informazione e consapevolezza dei cittadini e dei pazienti sulle cure e sui propri diritti; 
- richiesta di integrazione con le politiche sanitarie europee in particolare alla luce della Direttiva 2011/24/UE sulla mobilità sanitaria transfrontaliera e il decreto legislativo di recepimento n. 38 del 4 marzo 2014; 

 
- necessità di salvaguardare la sostenibilità e mantenere la tenuta economico-finanziaria del sistema.
 
Il Regolamento, pertanto, assegna alla programmazione regionale la definizione delle rete dei posti letto ospedalieri per acuti, attribuendo ai presidi ospedalieri pubblici e privati accreditati le relative funzioni entro il limite di 3 posti letto per mille abitanti. 

Stabilisce, inoltre, che le strutture ospedaliere, che erogano prestazioni in regime di ricovero ospedaliero a ciclo continuativo e diurno per acuti, siano organizzate secondo livelli gerarchici di complessità e intensità di cura. Il Regolamento medesimo prevede l'istituzione di tavoli tecnici di monitoraggio con compiti specifici, tra cui il «Tavolo tecnico per definire i valori soglia per volumi di attività specifici, correlati agli esiti migliori, e soglie per rischi di esito, nonché per formulare proposte per l'aggiornamento periodico delle soglie di volume e di esito sulla base delle conoscenze scientifiche disponibili». 

Sarà mia cura avviare ogni iniziativa necessaria per sottoporre la questione sollevata con il presente atto ispettivo alle competenti valutazioni del Tavolo tecnico, al fine di poter garantire gli interventi più opportuni per assicurare la migliore aderenza dell'offerta assistenziale ai bisogni ed agli obiettivi propri perseguiti con il decreto ministeriale n. 70/2015 e, comunque, rispondere ai bisogni della popolazione.
 
Il deputato Monchiero (SCpI), replicando, ha evidenziato di aver voluto affrontare un tema forse marginale, ma dalle indubbie implicazioni pratiche. Si dichiara soddisfatto dell'impegno, assunto dal rappresentante del Governo, di sottoporre la questione al competente Tavolo tecnico, rendendo in tal modo un servizio alla qualità delle prestazioni erogate.
 
Infine si è svolta anche un’interrogazione sul corretto conferimento degli incarichi a presidente e direttore dell'Istituto zooprofilattico sperimentale dell'Abruzzo e del Molise.
 
Qui di seguito la risposta del sottosegretario alla Salute Vito De Filippo.
 
La questione all'esame è all'attenzione del Ministero della salute. 
Quanto alla nomina dell'Avv. Di Pasquale a componente del Consiglio di Amministrazione, disposta con delibera della Giunta della regione Abruzzo del 20 ottobre 2015, n. 95, già designata a tale incarico dal Consiglio regionale dell'Abruzzo, preciso che: 

 
- il Ministero della salute, in data 27 ottobre 2015, ha chiesto all'Autorità Nazionale Anticorruzione valutazioni in merito all'eventuale inconferibilità ex articolo 7, comma 1, lett. c), del d.lgs n. 39/2012 dell'incarico di cui trattasi, in quanto l'Avv. In questione risultava, già dal 2014, titolare di carica elettiva presso il Comune di Teramo; comune con popolazione superiore a 15.000 abitanti e, che l'incarico di consigliere di amministrazione presso l'istituto riguardava un Ente soggetto alla vigilanza amministrativa della Giunta regionale. Alla predetta Autorità veniva anche chiesto, di valutare, nel caso di specie, la ricorrenza dei presupposti di nullità degli incarichi conferiti in violazione del medesimo decreto e le eventuali conseguenze sanzionatori e per coloro che avevano provveduto al conferimento degli incarichi. In data 26 gennaio 2016, la predetta Autorità ha trasmesso la delibera del Consiglio n. 17 del 7-8 gennaio 2016 nella quale si evidenzia in estrema sintesi che non pare configurarsi la fattispecie di inconferibilità/incompatibilità per il caso in esame.
 
Quanto alla sussistenza in capo all'Avv. del requisito ex lege della comprovata esperienza in materia di sanità pubblica veterinaria e sicurezza degli alimenti», il Presidente della regione Abruzzo, in data 3 novembre 2015 trasmetteva, a seguito di espressa richiesta avanzata dal Ministero della salute il curriculum vitae del medesimo unitamente al parere reso in merito, dall'Avvocatura regionale precedentemente coinvolta, secondo il quale, il requisito di cui trattasi si riterrebbe assolto dalla «esperienza professionale maturata ai vertici di un Ente storicamente operante, a supporto dell'agricoltura, nel settore della sicurezza alimentare degli animali (cfr. mangimi o sementi in genere), dei prodotti fitosanitari e della ricerca e dell'innovazione tecnologica per la tracciabilità degli alimenti...» ossia il Consorzio Agrario d'Abruzzo. Il Ministero della salute, pur non condividendo, ha preso atto delle posizioni espresse dall'Avvocatura regionale. 

Relativamente alla nomina del prof. Mattioli all'incarico di direttore generale, si rileva che: 
- il Presidente della regione Abruzzo, in data 23 dicembre 2015, ha comunicato formalmente al Ministro della salute il nominativo del prof. Mattioli per l'incarico di cui trattasi, al fine di acquisire il parere del Ministro («...Resto in attesa del passaggio, normativamente previsto, di competenza del Ministro della Salute prodromico alla formalizzazione del decreto di nomina in oggetto...»);

 
- il prof. Mattioli è stato nominato con decreto del Presidente della regione Abruzzo n. 1 del 9 gennaio del 2016, adottato senza aver preventivamente acquisito il parere del Ministro della salute; 

- il Ministro della salute ha, infatti, rilasciato solo in data 11 gennaio 2016 un parere non favorevole, motivato dall'impossibilità di riscontrare, sulla base del curriculum vitae dell'interessato messo a disposizione, il requisito prescritto per l'incarico di Direttore generale relativo alla «comprovata l'esperienza nell'ambito della sanità pubblica veterinaria nazionale e internazionale e della sicurezza degli alimenti», nonché dalla presenza di alcune criticità verificatesi nel procedimento di nomina, delle quali è stata fatta opportuna segnalazione, per il tramite del Comando dei Carabinieri per la tutela della salute, alla competente Procura della Repubblica; 
- con decreto n. 2 del 12 gennaio 2016, il Presidente della regione Abruzzo ha confermato il conferimento dell'incarico di direttore generale dell'Istituto al prof. Mattioli. Anche questo passaggio è stato fatto oggetto di apposita segnalazione, per il tramite del Comando dei Carabinieri per la tutela della salute, alla competente Procura della Repubblica.

 
Il deputato Fabrizio Di Stefano(FI-PdL), replicando, ha ringraziato il rappresentante del Governo per la risposta estremamente esplicita che conferma le perplessità alla base dell'interrogazione. Esprimendo stupore per la posizione assunta in merito dall'Autorità anticorruzione, che sembra non considerare compiutamente la normativa vigente, auspica che la magistratura possa approfondire la vicenda.

29 gennaio 2016
© Riproduzione riservata
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