M5s: "Welfare alla deriva, privato deve integrare non sostituire"
04 FEB - “Un’occasionemancata quando la soluzione, se solo la maggioranza e il Governo avessero voluto, era a portata di mano. Invece, hanno scelto di affidare all’iniziativa privata un tema delicato come quello del ‘dopo di noi, accrescendo la forbice sociale tra ricchi e poveri. Per l’ennesima volta lo Stato arretra e viene messo da parte rispetto alla tutela della salute dei suoi cittadini. Lo chiariamo fin da subito: il problema non sono i privati, che hanno il diritto di svolgere le loro attività, ma questi devo integrare l’offerta pubblica, non sostituirla. Se, come affermato dalla deputata del Pd Argentin, ‘il pubblico non è in grado’ e per questo bisogna fare ricorso al privato, si sta dichiarando che il governo non è in grado, o non vuole, garantire il welfare”. Lo affermano i deputati delMoVimento 5 Stelle, che in Aula hanno espresso voto contrario rispetto alla legge sul ‘Dopo di noi’.
"Aggiungiamo un’altra criticità rispetto alla legge appena approvata dalla Camera: esiste una sproporzione tra quanto viene destinato ai programmi per tutti i cittadini disabili privi di sostegno familiare e chi ha potenzialità economiche tali daconsentirgli di stipulare il trust, che si rivolge a circa 1400 cittadini - ovvero coloro i quali hanno un patrimonio di almeno un milione e mezzo di euro -. Insomma - concludono i deputati 5 stelle - il trust potrà stipularlo soltanto chi se lo può permettere. Per tutti gli altri cittadini, resta il pubblico con i suoi servizi, che il governo continua a tagliare”.
04 febbraio 2016
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