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D’Ambrosio Lettieri (CoR): "Necessario riferimento a edifici sanitari e socio-assistenziali. Bene approvazione emendamento e ordine del giorno Mandelli"


23 NOV - “Obiettivo primario è intervenire immediatamente per aiutare le popolazioni colpite dal sisma e avviare le attività di ricostruzione. Bene, dunque, il ritiro di molti emendamenti, nonostante avessero il solo obiettivo di migliorare il decreto, per velocizzare l’iter di approvazione. Lo dobbiamo ai nostri fratelli e sorelle le cui vite sono state devastate dal terremoto. Tuttavia, a proposito di attività di ricostruzione e in particolare per gli aspetti che concernono le attività sanitarie e socio-assistenziali, ero intervenuto in mattinata durante la discussione generale, per evidenziare tre punti cardine, che ritenevo dovessero essere oggetto di valutazione del governo e del relatore del Dl terremoto. Bene, dunque, l’approvazione dell’emendamento e dell’odg a firma del sen. Mandelli su avvio monitoraggio delle strutture sanitarie e quantificazione di danni e risorse economiche occorrenti”. Così Luigi d’Ambrosio Lettieri (CoR), componente Commissione Sanità Senato, intervenuto questa mattina nella discussione generale sul Dl terremoto.
 
“Il primo punto, oggetto di una unanime valutazione positiva della 12^ Commissione Sanità - continua il senatore - è relativo alla necessità di armonizzare l’art 5 e l’art 14 del decreto, laddove occorre inserire uno specifico riferimento alla ricostruzione degli edifici che attengono alle attività sanitarie e socio sanitarie assistenziali. Nell’art. 14 non ve ne è traccia, anzi l'attività di ricostruzione riferita all'ambito pubblico è generica, poiché non fa un riferimento specifico a quella parte di ricostruzioni attinenti a un comparto, quello sanitario, che è particolarmente rilevante”.
“Il secondo punto riguarda il monitoraggio dello stato di salute delle strutture sanitarie e sociosanitarie pubbliche - rileva - con la conseguente valutazione economica del danno e lo stanziamento, con vincolo di destinazione, di adeguate risorse economiche”.

L’ultimo si riferisce al sub emendamento 1.1000/19 che il governo ha ritenuto di non condividere. “Con esso - spiega d’Ambrosio Lettieri - intendevo chiedere che nei Paesi che sono stati sostanzialmente evacuati per motivi di sicurezza, quelli nei quali la migrazione della popolazione è destinata a diventare permanente ed irreversibile (Arquata del Tronto, per citare un paese tra tutti), e nei quali la densità di popolazione non consente più la sopravvivenza, ad esempio, di una farmacia, vi sia la possibilità che venga espressamente prevista, in deroga alle vigenti disposizioni di legge, in particolare all'articolo 5 della legge n. 362 del 1991 relativamente al decentramento, la possibilità di un trasferimento oltre i confini del Comune.
Il Governo e il relatore hanno espresso parere contrario dicendo che l'obiettivo del mio emendamento si pone in contrasto con la necessità di mantenere, ove sia possibile, all'interno del Comune tutti i servizi fondamentali”.

“Non v'è dubbio che sia ragionevole e condivisibile la posizione del Governo - conclude il senatore - ma naturalmente l'emendamento da me proposto si riferisce a casi assolutamente particolari e nei quali la presenza di un servizio di pubblica utilità quale è quello di farmacia - che, peraltro, come si sa, opera in regime concessorio su iniziativa privata - possa permanere allorquando c'è la popolazione. Ma se la popolazione non c'è più dobbiamo garantire le condizioni affinché l'esercizio di farmacia possa continuare a svolgere la sua attività, evidentemente anche oltre quel Comune che si è depauperato di popolazione, ovviamente garantendo alla residua, minima, popolazione rimasta nel Comune al quale ci riferiamo il servizio di farmacia attraverso l'istituzione di un dispensario. Affido, dunque, alle determinazioni che governo e relatore vorranno assumere, in questo o in altri provvedimenti, queste mie riflessioni, riservandomi naturalmente a mia volta di avanzare proposte successive a questo Dl”.

23 novembre 2016
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