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Covid. Ema apre a quarta dose di vaccino per gli immunodepressi. Che faranno Aifa e Ministero?

di Giovanni Rodriquez

Ieri l'Ema ha invitato le autorità sanitarie pubbliche a prendere in considerazione la somministrazione di una quarta dose per queste persone. In Italia la circolare del Ministero della Salute del 14 settembre aveva autorizzato per queste persone la somministraione di una terza dose definita come "dose addizionale" a completamento del ciclo vaccinale primario e, dunque, non aggiuntiva (booster). Da quella vaccinazione, per alcuni di questi fragili, sono decorsi ormai 4 mesi, termine a partire dal quale dovrebbe essere contemplata la somministrazione di un booster.

19 GEN - "Non ci sono prove della necessità di una quarta dose nella popolazione generale con gli attuali vaccini" contro il Covid. Nonostante ciò, "nelle persone con sistema immunitario gravemente indebolito, sarebbe ragionevole che le autorità sanitarie pubbliche prendano in considerazione la somministrazione di una quarta dose".
 
Così l'Ema nel corso della conferenza stampa di ieri pomeriggio ha aperto alla possibilità della somministrazione di una quarta dose di vaccino contro il Covid per gli immunodepressi. Diversi Paesi europei nei giorni scorsi avevano autonomamente già deciso di percorrere questa via. E in Italia cosa si farà? Per ora tutto tace, eppure una risposta da parte di Aifa e Ministero della Salute sarebbe urgente. Vediamo perché.
 
La circolare del Ministero della Salute del 14 settembre 2021 operava la seguente distinzione: 
- Per dose addizionale si intende "una dose aggiuntiva di vaccino a completamento del ciclo vaccinale primario, somministrata al fine di raggiungere un adeguato livello di risposta immunitaria. Al riguardo, le attuali evidenze sui vaccini anti Covid-19 in soggetti sottoposti a trapianto di organo solido o con marcata compromissione della risposta immunitaria per cause legate alla patologia di base o a trattamenti farmacologici e che abbiano già completato il ciclo vaccinale primario, mostrano un significativo beneficio, in termini di risposta immunitaria, a seguito della somministrazione di una dose aggiuntiva di vaccino". E si apriva quindi alla somministrazione, per i soggetti con determinate condizioni di salute di una dose aggiuntiva a partire da 28 giorni dall'ultima dose di vaccino ricevuta.
 
- Per dose “booster”, si intende "una dose di richiamo dopo il completamento del ciclo vaccinale primario, a distanza di un determinato intervallo temporale, somministrata al fine di mantenere nel tempo o ripristinare un adeguato livello di risposta immunitaria". Questa, a seguito della circolare dello scorso 24 dicembre può essere somministrata a partire da quattro mesi (120 giorni) dal completamento del ciclo primario.
 
Di fatto dunque gli immunodepressi non hanno mai ricevuto un booster dal momento che per loro la terza dose equivale al completamente del ciclo vaccinale primario. E proprio in questi giorni quegli immunodepressi vaccinati a metà settembre hanno raggiunto la soglia dei quattro mesi, termine a partire dal quale dovrebbe essere contemplata la somministrazione di un booster. Alla luce anche delle indicazioni di Ema e dell'attuale quadro epidemiologico, sarebbe il caso che Aifa e Ministero della Salute facessero chiarezza sull'eventuale necessità di una quarta dose (booster) per queste persone oltre che sulle possibili tempistiche per la sua somministrazione.
 
Giovanni Rodriquez

19 gennaio 2022
© Riproduzione riservata

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