Pensioni invalidi civili. L’Inps si corregge, le maggiorazioni delle pensioni non verranno più computate nell’Isee
Dopo la segnalazione di CoorDown, Favo e Uniamo, l’Istituto si corregge sugli aumenti delle pensioni agli invalidi civili decisi dalla Corte Costituzionale e conteggiati come redditi ai fini Isee: “L’esito positivo è per noi motivo di soddisfazione ancor più per essere stati i primi ad evidenziare la stortura e a chiederne conto pubblicamente”
20 GEN - Rientra l’allarme sulla grave situazione che riguarda molte famiglie di persone con disabilità al momento del calcolo dell’Isee,
lanciato ieri da
CoorDown, Coordinamento nazionale delle associazioni delle persone con Sindrome di Down e
Uniamo, Federazione delle Associazioni di Persone con Malattie Rare d’Italia e
Favo, la Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia.
Le associazioni segnalavano che gli incrementi riconosciuti sulle pensioni di invalidi civili totali, ciechi assoluto e sordi, riconosciuti in forza di un sentenza della Corte Costituzionale, erano computati nell’Isee alla stessa stregua di un reddito con l’effetto di generare valori più elevati e svantaggiosi.
Ma dall’Inps è arrivato il contrordine: l’Istituto, comunicano CoorDown, Uniamo e Favo, ha infatti assicurato di avere risolto ogni criticità e informa che procederà al “ricalcolo d’ufficio (entro circa 8 giorni) salvo la possibilità per il cittadino di presentare un nuovo Isee anche in modalità precompilata”. Le maggiorazioni delle pensioni non verranno quindi più computate nell’Isee.
“L’esito positivo – si legge in una nota congiunta di CoorDown, Uniamo e Fav – è per noi motivo di soddisfazione ancor più per essere stati i primi ad evidenziare la stortura e a chiederne conto pubblicamente”.
20 gennaio 2022
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