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Fine dei prezzi calmierati per mascherine e tamponi. Mandelli (Fofi): “Farmacie sono orientate a tenere comunque bassi i prezzi ma non possono essere loro a imporre un prezzo”. E sullo iodio: “Nessuna corsa all’acquisto”


Il presidente della Fofi alla AdnKronos salute interviene sul rischio di un innalzamento dei prezzi dopo la fine dello stato di emergenza e della validità dei protocolli con la categoria per prezzi calmierati. "L'orientamento dei colleghi - ha detto - sembra essere quello di mantenere i prezzi bassi. E, al momento, non abbiamo notizie di speculazioni in merito. Del resto i farmacisti non possono imporre un prezzo per un prodotto, l'Antitrust interverrebbe subito". E sullo iodio: "Gli italiani sono responsabili".

01 APR - Da oggi, con la fine dell'emergenza Covid, per mascherine e tamponi torna il prezzo di mercato. Non sono più in vigore, infatti, i prezzi calmierati. "L'orientamento dei colleghi, però, sembra essere quello di mantenere i prezzi bassi. E, al momento, non abbiamo notizie di speculazioni in merito. Del resto i farmacisti non possono imporre un prezzo per un prodotto, l'Antitrust interverrebbe subito".
 
A dirlo all'Adnkronos Salute è il presidente della Federazione degli Ordini dei farmacisti italiani (Fofi), Andrea Mandelli.

La fine dell'emergenza cancella anche le deroghe per la vendita delle mascherine con scritte in lingue non Ue o autorizzate in deroga. Non bisogna meravigliarsi se per qualche giorno se ne troveranno ancora in farmacia, perché "sarà possibile comunque acquistarle fino all'esaurimento delle scorte - precisa Mandelli - Anche su questo, però, abbiamo già per tempo invitato i colleghi ad approvvigionarsi di mascherine aderenti alle norme di cessata emergenza".
 
Per quanto riguarda i tamponi, "credo che per quelli di prima generazione sarà mantenuto il prezzo - ritiene il presidente Fofi -. Potranno esserci invece farmacie che fanno tamponi di terza e quarta generazione, quelli con i computerini, che hanno una risposta diversa e anche un costo diverso. In quel caso, l'utente deve valutare e scegliere il tipo di servizio offerto".
 
La questione iodio. Il presidente Mandelli è poi intervenuto anche sulla questione dei rischi per acquisti immotivati di prodotti a base di iodio. "Non c'è nessuna corsa da parte degli italiani all'acquisto di pillole di iodio" e la loro assunzione come forma di prevenzione per una futura e ipotetica esposizione, "non ha fondamento scientifico e può persino comportare danni gravi alla salute".
 
Gli italiani, ha aggiunto Mandelli, "si stanno comportando responsabilmente", rispetto ai possibili timori dovuti agli allarmi provenienti dal conflitto in Ucraina sui rischi legati al controllo delle centrali nucleari, in particolare quella di Chernobyl, e alle paure sulle armi atomiche.
 
"In questo momento - riferisce Mandelli - non c'è una particolare pressione di richieste, come era avvenuto invece alcune settimane per comportamenti che ci hanno indotto, come Ordine, a diramare tempestivamente un comunicato in cui si chiariva l'inutilità e l'irrazionalità dell'accaparramento di ioduro di potassio. Un intervento che è stato recepito prontamente dai cittadini, che ha rasserenato gli animi e che ha ribadito come il farmacista abbia un ruolo sociale importante. Con l'operazione preventiva è stata smorzata sul nascere la richiesta".
 
"Gli italiani sono responsabili - ribadisce il presidente Fofi - e hanno dimostrato comportamenti virtuosi, nonostante le cicliche notizie di rischi nucleari provenienti dal fronte di guerra non si fermino, grazie anche al ruolo dei farmacisti e alla credibilità che, in questi 2 anni di pandemia, si è rafforzata".

01 aprile 2022
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