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Decreto Balduzzi. Scaramuzza (Cittadinanzattiva): “Bene norme su fumo, giochi e accesso ai farmaci”


Soddisfazione anche per i tempi rapidi dei nuovi Lea, “purché non siano al ribasso”. Chiesta la valorizzazione degli infermieri nella riforma delle cure primarie e una particolare attenzione alle zone rurali e montuose, "dove l'aggregazione dei medici sarà più difficile". "Assolutamente positivo" l'accesso più rapido ai farmaci innovativi.

28 AGO - Complessivamente positivo il commento di Giuseppe Scaramuzza, coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva, sul Decreto Sanità del ministro della Salute, Balduzzi. A partire dalla tassazione delle bibite, dalle multe per chi vende sigarette ai minorenni e dalle norme per tenere a distanza dalle scuole i locali con i video poker. “Non è sbagliato lavorare per promuovere uno stile di vita più sano tra i cittadini, soprattutto tra i più giovani. Così come ci sembra opportuno disincentivare l’uso di bibite, fumo e giochi per ricavare risorse e finanziare il servizio sanitario nazionale e in particolare il Programma nazionale per la non autosufficienza. Non si tratta, a nostro avviso, di una vera e propria tassa, visto che gli aumenti sarebbero bassissimi, bensì di una misura dall’importante valore informativo sui rischi di abuso di queste sostanze e giochi”, anche se, secondo Scaramuzza, “bisognava fare qualcosa prima. A tale proposito - racconta - il Tdm portò avanti una grande battaglia circa 8 anni fa, partendo dai bingo. Purtroppo trovammo molti sordi in Parlamento. Ora ci si è accorti che quel segnale, prima non percepito come allarmante, si è trasformato ora in un’emergenza”.

E se invece di adottare misure “punitive” per scoraggiare i cattivi stili di vita si introducessero misure di incentivazione alle buona abitudini? “Certamente – afferma il coordinatore del Tdm - il Governo poteva fare di più per incentivare le buone abitudini. Misure che potevano andare dalle detrazioni delle spese a veri e proprio sconti per le famiglie che si iscrivono in palestra”.

La scelta del Governo, secondo Scaramuzza, se non può essere interpretata come una vera e propria sconfitta delle campagne di sensibilizzazione e prevenzione, deve però fare riflettere sulla necessità di cambiare modalità di comunicazione. “Ben vengano locandine affisse sugli autobus e spot in tv, ma serve un diverso modo di progettare queste campagne, che dovrebbero partire più dal basso, coinvolgendo quelle figure che già hanno contatti quotidiane con le persone”, afferma il coordinatore del Tribunale per i diritti del malato.
 
“Per una maggiore integrazione socio sanitaria e per contenere le spese”, inoltre, Scaramuzza chiede, a nome del Tribunale per i diritti del malato, “l’abolizione degli assessorati regionali al sociale mantenendo un unico assessorato socio-sanitario. Troppo spesso abbiamo assistito a norme ed iniziative che si contraddicevano tra loro, e a farne le spese sono sempre i cittadini”.

Proseguendo sui contenuti del decreto, “positivo” da parte di Scaramuzza anche il commento sul riordino dell’assistenza territoriale h24, seppure con “qualche rischio però per le zone rurali e montuose del Paese, che sono la gran parte, in cui non sarà facile per i medici di famiglia aggregarsi”. Il Tdm chiede inoltre che “sia affermato il ruolo strategico degli infermieri, senza i quali non si potrà procedere ad un reale riordino dell’assistenza territoriale”.

“Assolutamente positiva” la norma che obbliga le Regioni a rendere immediatamente disponibili ai cittadini i farmaci innovativi, terreno su cui il Tdm aveva condotto lunghe battaglie, dal momento che questa criticità era tra le più segnalate dai cittadini. Soddisfazione anche per l’approvazione entro il 31 dicembre dei nuovi Lea, ma il Tmd lancia al Governo “un avvertimento: che i nuovi Lea non siano al ribasso, cioè Livelli minimi di assistenza invece che essenziali”.

Scaramuzza giudica positivamente anche “il tentativo di semplificare le attività in intramoenia e renderne trasparenti e tracciabili i pagamenti”, sebbene si dica “preoccupato della definizione delle tariffe che potrebbero essere ritoccate al rialzo”.
 
Dubbi, invece, da parte del Tdm, alla norma sul piano per la non autosufficienza, "dove traspare una concezione assistenzialistica. Vorremo capire meglio come dovrebbero funzionare le cosa dal 2013".

Infine, ok al fascicolo sanitario elettronico, “ma bisogna lavorare innanzitutto alla cartella clinica elettronica, per evitare i frequenti errori dovuti alla cattiva interpretazione della scrittura del medico” e all'introduzione del limite di 65 anni per la nomina dei direttori generali delle Asl e dell’esperienza professionale quinquennale, ma anche in questo caso con qualche riserva. "Occorrerebbe - afferma Scaramuzza - definire parametri leggibili con curricula accessibili a tutti su internet”. Inoltre “la valutazione dei dirigenti andrebbe fatta con il contributo dei cittadini-utenti, e questo non c’è nella bozza del decreto”.
 

28 agosto 2012
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