Medicina difensiva. Palagiano (Idv): “Costa tra 10 e 14 miliardi ma Governo ignora problema”
Per il presidente della Commissione errori del Ssn occorre “mettere fine a quel comportamento che costringe il medico a prescrivere esami spesso inutili e ridondanti per tutelarsi da una possibile causa giuridica”. E poi critica il Dl Balduzzi sul tema: “Non c’è nulla per arginare il fenomeno”.
24 SET - “Il fenomeno della medicina difensiva, costa allo Stato tra i 10 e i 14 miliardi di euro. Mettere fine a quel comportamento che costringe il medico a prescrivere esami spesso inutili e ridondanti per tutelarsi da una possibile causa giuridica, è un passo fondamentale per ridurre la spesa sanitaria nel nostro Paese. Ebbene, nel decreto Balduzzi non è stato fatto nulla per arginare questo fenomeno, tutto italiano”. Con queste parole
Antonio Palagiano, responsabile del dipartimento Sanità dell'Italia dei Valori e Presidente della Comissione d'inchiesta sugli errori e i disavanzi sanitari, e' intervenuto nell'ambito della festa dell'IDV in corso a Vasto.
“Un passo, questo - ha proseguito Palagiano - che può essere realizzato solo con l’obbligo di assicurazione per tutte le strutture ospedaliere e i medici. Proprio a questo proposito, come Presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sugli errori e i disavanzi sanitari ho inviato, a tutte le regioni italiane un questionario per vedere qual e' la situazione delle strutture sanitarie in campo assicurativo, per capire perché, per esempio, i più grandi ospedali della Campania non hanno polizze assicurative, ne' per i medici ne' per le strutture. Poiché, se il medico non è assicurato e la struttura nemmeno, chi risarcirà un paziente vittima di un episodio di malpractice?”
“Tagliare i posti letto non serve a ridurre gli sprechi. Piuttosto si dovrebbe intervenire sulla nostra rete ospedaliera che è concepita in modo a dir poco arcaico - ha aggiunto Palagiano - . Il prezzo per una giornata di degenza varia da regione a regione ma oscilla tra gli 800 e i mille euro. Investendo su centri residenziali - dove trasferire i pazienti dopo le 48 ore di ricovero in fase acuta e in attesa delle dimissioni definitive - i costi potrebbero scende di 200 euro al giorno a paziente”.
24 settembre 2012
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