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Nuovo Codice Appalti. Assosistema Confindustria: “Rivedere norme su contratti in sanità”


Audizione dell’associazione oggi alla Camera: “Bene la governance sui servizi ma siamo ancora distanti a livello normativo da un codice costruito sulle esigenze dei servizi e delle forniture, in particolar modo rivolti alla sanità pubblica”

02 FEB -

Assosistema Confindustria oggi è stata in audizione alla Camera sul nuovo Codice Appalti. “Abbiamo posto al centro dell’audizione il tema della chiarezza e del risultato – commenta Matteo Nevi, Direttore Generale di Assosistema Confindustria – è impensabile, infatti, che nonostante i 59,4 miliardi di volume di affidamenti in ambito dei servizi, la maggioranza di tutti quelli gestiti dal Codice, ci troviamo di fronte nuovamente ad un pacchetto normativo che non tiene conto proprio delle esigenze di comparti specifici come i servizi e le forniture, in particolar modo rivolti al settore sanitario pubblico”. “Alcune norme sono ancora costruite su modelli adatti per il settore dei lavori – continua Nevi - è impossibile prevedere un unico meccanismo di revisione prezzi per tutti i settori: costruire delle opere o servire un ospedale hanno esigenze diverse tra loro”.

“Su questo punto dobbiamo essere chiari - prosegue Nevi – la revisione prezzi non deve essere un’opzione ma un principio attuativo obbligatorio al fine di mantenere intanto un equilibrio contrattuale tra soggetto pubblico e privato, soprattutto per i contratti di lunga durata. E’ inconcepibile, infatti, che un contratto che dura 8 anni non abbia al centro proprio l’istituto della revisione prezzi. Semplificare significa anche ridurre il contenzioso e facilitare l’applicazione delle norme. Per questo chiediamo che su alcuni istituti si faccia chiarezza dividendo il campo applicativo tra settori. Solo cosi potremmo arrivare al risultato di velocizzare la macchina della pubblica amministrazione”.

“E’ necessario, quindi, - continua Nevi- ripristinare e valorizzare il criterio della qualità nell’aggiudicazione della gara. Ad oggi, invece si stanno incentivando le aggiudicazioni al massimo ribasso. Dobbiamo ripristinare la logica del “cosa compro” e non del “quanto compro”. Ridurre la qualità nei servizi pubblici essenziali alla sanità è un problema enorme per tutti i cittadini e su questo qualcuno se ne deve assumere la responsabilità”.

“Siamo fiduciosi - conclude Nevi – che il Governo apporrà i giusti cambiamenti ad una norma che va bene ma deve essere resa applicabile sia per eseguire un lavoro, che per erogare un servizio e per affidare una fornitura”.



02 febbraio 2023
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