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Pnrr Sanità. La relazione della Corte dei conti sullo stato di attuazione: “Una grande occasione per il Mezzogiorno che ha avuto molte più risorse. Ora si attuino per tempo i progetti” 


Tutte le Regioni del Mezzogiorno presentano valori pro-capite di investimento per la Missione 6 superiori alla media nazionale (149,8 euro, con un range oscillante da un massimo di 188,2 euro per la Calabria, al minimo della Basilicata con 165,7 euro pro capite), mentre tutte le Regioni del Centro e del Nord (con la sola eccezione del Friuli Venezia Giulia) si situano al di sotto della media nazionale, con valori relativamente più alti nella P. A. di Trento (147,5 euro), e minimi nel Lazio (87,3 euro pro-capite). LA RELAZIONE.

22 MAR -

Gli enti del SSN hanno attivato 6.959 progetti legati al PNRR e al PNC previsti dalla Missione 6, pari ad una richiesta di finanziamento pubblico per complessivi 9,017 mld di euro.

Con riguardo al riparto delle risorse il Ministero della Salute ha ripartito alle Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, risorse finanziarie per i programmi di investimento del PNRR e del PNC pari a circa 8,04 mld, di cui 6,6 riconducibili al PNRR e 1,4 mld a valere sulle risorse finanziate con il Piano nazionale complementare (PNC).

I dati sono contenuti nella relazione della Corte dei conti sullo stato di attuazione del PNRR che verrà presentata ufficialmente in Parlamento il prossimo 28 marzo ma che è già stata anticipata sul sito web della Corte.

Nella relazione la Corte dei conti rileva che la fase di programmazione e la conseguente richiesta dei finanziamenti, per la Missione 6, appare in linea con le indicazioni del Piano e con gli atti di riparto già emanati.

Dei progetti finanziati ne risultano chiusi 23 (quali progetti completati in tutte le loro parti, con attività concluse e risorse erogate in assenza di vertenze in corso) per un importo finanziato pari a 38,676 mln di euro e un costo progetto di 52,631 mln di euro.

I progetti degli enti del SSN si riferiscono a tutte le sei Missioni del Piano, ma in termini di numerosità e di finanziamento si concentrano sulla salute con 6.759 CUP per un totale di 8,841 mld pari al 98% del totale del finanziamento pubblico chiesto dagli enti del SSN.

A mero titolo esemplificativo la Corte dei conti rileva che l’intervento M6C2 1.2, “Verso un ospedale sicuro e sostenibile” (con interventi prevalentemente in funzione antisismica), esprime un costo progetto di 2,488 mld e un finanziamento richiesto di 2,371 mld con 373 progetti di investimento pubblico identificati con il codice unico di progetto (CUP).

Segue la Missione-Componente M6C1: “Reti di prossimità, strutture e telemedicina per l'assistenza sanitaria territoriale”, che rappresenta il 35,72 per cento dei CUP attivati (2.486 CUP) e il 40,38 per cento del totale dei finanziamenti richiesti.

Nell’ambito della Componente 1 si evidenzia l’intervento 1.1, “Case della Comunità e presa in carico della persona” con 1.429 CUP e un investimento totale pari a 2,417 mld.

Importanti anche: l’intervento 1.3 “Rafforzamento dell'assistenza sanitaria intermedia e delle sue strutture (Ospedali di Comunità)” con 423 CUP e un valore progetto pari a 1,063 mld.

L’intervento 1.2, “Casa come primo luogo di cura e telemedicina” con 634 CUP per 184 mln di euro.

I valori pro-capite dimostrano che le Regioni del Mezzogiorno, almeno sul piano delle iniziative programmate per i rispettivi enti sanitari, hanno saputo cogliere la finestra di opportunità loro offerta dal PNRR (e dal PNC in caso di cofinanziamento), che, vista anche la riserva in loro favore di almeno il 40% delle risorse oggetto del riparto del Ministero della Salute (D.M. 12/1/2022), se attuata effettivamente, consentirà di avviare quella correzione degli squilibri territoriali che rappresenta uno dei principali obiettivi strategici del PNRR.

Al riguardo, tutte le Regioni del Mezzogiorno, sia a statuto ordinario che speciale, presentano valori pro-capite superiori alla media nazionale (149,8 euro, con un range oscillante da un massimo di 188,2 euro per la Calabria, al minimo della Basilicata (165,7 euro pro capite), laddove tutte le Regioni del Centro e del Nord (con la sola eccezione del Friuli Venezia Giulia) si situano al di sotto della media nazionale, con valori relativamente più alti nella P. A. di Trento (147,5 euro), e minimi nel Lazio (87,3 euro pro-capite).

La Corte dei conti sottolinea comunque che non tutte le risorse finanziarie afferenti agli interventi PNRR e PNC sono state ripartite applicando il criterio della riserva del 40% in favore delle Regioni del Mezzogiorno.

In particolare, ciò non è avvenuto per l’investimento M6C1 1.2.2 , “Casa come primo luogo di cura e Telemedicina (afferente ai “sub investimenti COT, interconnessione aziendale e device”), poiché il PNRR prevede uno standard strutturale fisso in rapporto alla densità abitativa, pari ad una Centrale Operativa Territoriale ogni 100.000 abitanti, mentre l’intervento relativo ai “corsi di formazione in infezioni ospedaliere” (intervento M6C2 2.2 b), pur rispettando tale riserva, non è stato ripartito in base alla quota capitaria di accesso del FSN, ma al fabbisogno calcolato rispetto al personale dipendente.

La Corte dei conti conclude sottolineando che “se a tali progetti seguirà anche una coerente attuazione, da verificare in prosieguo attraverso i dati presenti nella banca dati ReGiS, il PNRR e gli strumenti di coordinamento degli interventi di programmazione economica adottati, come i Contratti Istituzionali di Sviluppo, potranno dare un effettivo contributo alla funzione di perequazione infrastrutturale in favore del Mezzogiorno e di riequilibrio della spesa pubblica nei territori”.



22 marzo 2023
© Riproduzione riservata
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