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Balduzzi Bis. Smi: “Bene emendamento su formazione medicina generale”


Dopo il sostegno dei giovani medici, l’emendamento del senatore d’Ambrosio Lettieri incassa anche il sì dello Smi. Che prende inoltre posizione “contro le Regioni che dovessero chiedere ai medici delle scuole in formazione specifica di chiudere le partite iva per incompatibilità. È sbagliato e inaccettabile”.

04 DIC - Il Sindacato dei Medici Italiani, per voce del responsabile nazionale per la formazione specifica in medicina generale, Pietrino Forfori, esprime un giudizio “fortemente positivo” sulla presentazione da parte del senatore Luigi D’Ambrosio Lettieri al Ddl Balduzzi Bis (ex Fazio) di un emendamento sugli “specializzandi” della medicina generale.

“È giunto il momento – ha dichiarato Forfori - di garantire pari dignità, tutele e retribuzioni ai medici dei corsi di medicina generale equiparandoli ai loro colleghi delle altre specializzazioni, anche attraverso l'individuazione di attività compatibili remunerate. Dopo l’emendamento Barani alla riforma Balduzzi e la presentazione di un apposito ddl da parte del senatore Gustavino, sul quale lo Smi ha fortemente lavorato, ora è il turno di questa importante modifica al Ddl Balduzzi bis. Il nostro impegno sarà quello di seguire con attenzione anche l’iter di questo provvedimento e di sostenere le iniziative che vorranno mettere in campo, in autonomia, le organizzazioni di base che rappresentano i giovani medici, a partire dalla Simgif”.

“Allo stesso tempo – continua il dirigente nazionale dello Smi - cogliamo l’occasione per invitare i giovani colleghi a opporsi all'eventuale richiesta di alcune Regioni che ipotizzano la chiusura delle partite iva, auspicando il ricorso esclusivo alla prestazione occasionale. È una opzione fuorviante e inaccettabile – prosegue Forfori -, ed è bene ricordare che i medici possono fare le sostituzioni e si trovano spesso nella condizione di dover fare delle certificazioni che necessitano di fatturazione. Il limite previsto per la prestazione occasionale è troppo esiguo e vincolante. Il rischio è quello di mettere migliaia di colleghi in grosse difficoltà. Le Regioni che avanzano tali pretese sbagliano gravemente e noi come Smi – conclude Forfori - ci opporremo in tutti i modi”.

04 dicembre 2012
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