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Sacconi: “L’agenda bioetica indica emergenze su cui Governo intende intervenire”


Con l'agenda bioetica il Governo non ha voluto solo ribadire la sua posizione su determinati temi, ma stilare un vero e proprio documento di “emergenze su cui intervenire”. Lo ha affermato oggi il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, chiudendo la mattinata di confronto sull’agenda bioetica del Governo promossa al Senato dal gruppo Pdl.

21 SET - I cinque temi illustrati nell’agenda bioetica sono le priorità in materia su cui il Governo intende intervenire, a partire dal biotestamento, su cui “un intervento creativo della magistratura ha aperto una falla che va chiusa il prima possibile”. Così il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, ha chiarito gli obiettivi dell’agenda bioetica del Governo presentata agli inizi di agosto (vedi articolo correlato a fondo pagina).
Cinque i punti cardine di quel documento: la vita umana al momento dell’inizio, la vita umana negli stati di massima disabilità, la vita umana quando è alla fine, i problemi legati all’uso dell’umano come materiale biologico, i criteri etici della ricerca. Ognuno dei quali ha bisogno di regole chiare e definite. E per realizzarle, ha affermato Sacconi, “l’unità politica di moderati e riformisti è fondamentale, tanto più in questa stagione nella quale le società industriali smarrite sono impegnate a traghettare le persone a una stagione di più compiuto benessere. Abbiamo a portata di mano una stagione anche migliore di quelle che abbiamo già vissuto, ma occorre una guida politica stabile che abbia non solo un ampio consenso, ma anche una fortissima affermazione”.
In particolare, Sacconi auspica l’approvazione nel più breve tempo possibile del disegno di legge sul testamento biologico, “anche per chiudere la falla creata dalla sentenza dei giudici sul caso Englaro”. Intervenire in questo ambito “è un’urgenza oggettiva” e secondo Sacconi arrivare al traguardo di una legge è possibile: “Auspichiamo e credo che sicuramente avremo una larga maggioranza in Parlamento sulle tematiche che riguardano la vita”.
Non c’è solo il testamento biologico, però. “Occorre – secondo il ministro - tenere alta la guardia sulla possibile deriva della strumentazione farmacologica per l’interruzione di gravidanza”, perché la pillola Ru486 “rischia di travolgere quanto faticosamente costruito con la legge 194 e va in direzione opposta a quanto delineato dalla legge”. Occhi puntati anche sulla pillola dei 5 giorni dopo, che secondo Sacconi “ha carattere abortivo”.
Insistere poi sull’assistenza alla disabilità, ma anche sulla necessità di avere un “codice etico” per la sperimentazione della ricerca sull'umano.
 
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