Sangue. Superati obiettivi di raccolta 2012. Prodotti 768.435 kg
“Un importante risultato reso possibile grazie a impegno donatori volontari e reti regionali”, ha commentato del ministro della Salute, Renato Balduzzi. La quantità di produzione di plasma programmata per il 2012 era di 749.365 Kg.
05 FEB - Successo per il mondo della donazione del sangue. Il Centro Nazionale Sangue ha infatti fatto sapere che la produzione di plasma nel 2012 ha superato l’obiettivo programmato. A fronte di una quantità programmata di sangue di 749.365 Kg, la produzione è stata infatti pari a 768.435.
Un dato accolto con grande soddisfazione dal mondo della sanità, a partire dal ministro della Salute, Renato Balduzzi, che ha sottolineato l’importante risultato raggiunto “grazie all’insostituibile contributo delle Associazioni e Federazioni dei donatori di sangue e al funzionamento in rete dei sistemi regionali, che hanno garantito l’autosufficienza nazionale e regionale”. Anche il direttore del Centro Nazionale Sangue, Giuliano Grazzini, ha espresso “viva soddisfazione per il risultato davvero strategico”.
Il Ministro Balduzzi, che ieri sera lunedì 4 febbraio, è stato premiato con una targa da tutti gli attori della Rete trasfusionale nazionale all’inaugurazione della nuova sede della Fidas per “l’attenzione mostrata nei confronti dei donatori di sangue e del sistema trasfusionale nazionale”, ha poi voluto sottolinea come “l’autosufficienza del sangue garantisce a tutti i cittadini la costante e pronta disponibilità quantitativa e qualitativa dei prodotti e delle prestazioni trasfusionali necessari per l’erogazione dei Livelli essenziali di assistenza” e “ si fonda sul principio etico della donazione volontaria, periodica, responsabile e non remunerata”.
Il sistema trasfusionale italiano ha infatti come fondamento, sancito dalla norma, la donazione volontaria, periodica, responsabile, anonima e gratuita e riconosce il ruolo e il contributo fornito dalle Associazioni e Federazioni dei Donatori di sangue al Ssn. La norma, inoltre, prevede che il sangue umano non possa essere fonte di profitto, in analogia e coerenza con il divieto di commercializzazione del corpo umano e delle sue parti contenuto nella Convenzione di Oviedo, sottoscritta dall’Italia il 4 aprile 1997.
05 febbraio 2013
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