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Patto per la Salute.  Oggi al via i primi tavoli di lavoro


È iniziato il percorso di insediamento dei dieci tavoli di confronto tra Regioni e Governo sul Patto che dovrà ridisegnare il profilo della sanità italiana. Cittadinanzattiva chiede di essere coinvolta: “Senza i cittadini si rischiano nuove misure finalizzate solo a far quadrare i conti”.

09 SET - Primo giorno di scuola per il Patto per la salute. Temi e gruppi di lavoro erano già stati ben definiti prima della pausa estiva, e oggi i rappresentanti delle Regioni e del Governo hanno iniziato a lavorare. Saranno dieci i tavoli, che si attiveranno nei prossimi giorni, e che dovranno ridisegnare il profilo della sanità italiana: dal fabbisogno del Ssn ai costi standard, dall’aggiornamento dei Lea ad alla revisione dei ticket e dei piani di rientro; dalla riorganizzazione della rete ospedaliera e territoriale fino alle gestione delle risorse umane. E poi ancora assistenza farmaceutica, dispositivi medici, rapporti Ssn-Università e ricerca sanitaria.
 
Un piatto ricco che terrà impegnate le parti nei prossimi mesi, crisi di Governo permettendo, e sul quale anche i cittadini vogliono dire la loro. Da Cittadinanzattiva è arrivato infatti un primo monito: “Se non si allarga la discussione ai cittadini, si rischiano nuove misure finalizzate solo a far quadrare i conti”. Per questo chiedono al Ministro Lorenzin e alle Regioni un coinvolgimento immediato all’interno dei gruppi di lavoro.
 
“Si sta cominciando a discutere del nuovo Patto della Salute senza i cittadini e le organizzazioni che li rappresentano, correndo il serio rischio che esso si riveli un ennesimo esercizio di stile del Ministero e delle Regioni su come far quadrare i conti del Ssn, senza affrontare i problemi che i cittadini incontrano ogni giorno nei servizi sanitari” ha detto Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva.
 
Per Aceti, “e scelte su temi come la revisione del sistema dei ticket, l’aggiornamento dei Lea, la riorganizzazione della rete ospedaliera con particolare riguardo ai piccoli ospedali, la rivisitazione del sistema dei piani di rientro non devono essere calate passivamente sui cittadini ma dovrebbero essere oggetto di confronto con le Organizzazioni civiche che li rappresentano. Altri temi, come il governo delle liste di attesa, il cui piano nazionale è scaduto da oltre un anno, la prevenzione e gestione del rischio clinico, l’Health Technology Assessment), la trasparenza delle Amministrazioni e il contrasto alla corruzione in sanità, al contrario, non si capisce proprio se siano al centro della discussione in atto sul Patto della Salute. Crediamo che le questioni prioritarie sulle quali è necessario trovare subito un accordo – ha aggiunto –  sono la copertura dei nuovi ticket, l’aggiornamento dei Lea e l’attuazione dell’art.1 del Decreto Balduzzi sull’assistenza territoriale”.
 
Per questo Cittadinanzattiva chiede di essere “coinvolta da subito all’interno dei tavoli tematici di lavoro per la stesura del nuovo Patto”.

09 settembre 2013
© Riproduzione riservata

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