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Le Regioni in Parlamento. “Niente Patto per la Salute senza garanzie sulle risorse”


Nell’audizione di ieri pomeriggio ribadita la posizione già espressa più volte dalle Regioni. A parlare l’assessore alla Toscana Marroni che ha guidato la delegazione alle Commissioni riunite Bilancio e Affari Sociali. “Noi siamo impegnati per il Patto ma va garantita l’effettiva sostenibilità del Ssn. A partire dai 2 miliardi del ticket”. Subito nuovi Lea e Liveas. Più investimenti strutturali.

17 SET - “Le Regioni sono impegnate per il varo del nuovo Patto salute, ma occorre garantire una effettiva sostenibilità del servizio sanitario nazionale”, lo ha detto l’assessore della Regione Toscana, Luigi Marroni a margine dell’audizione di una delegazione della Conferenza delle Regioni di fronte alle Commissioni Bilancio e affari sociali della Camera dei Deputati nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla sfida della tutela della salute tra nuove esigenze del sistema sanitario e obiettivi di finanza pubblica.
 
L’assessore Marroni ha illustrato la posizione che la Conferenza delle Regioni ha elaborato in previsione dell’audizione in una delle ultime riunioni prima della pausa estiva.
Nella sua relazione l’assessore toscano ha sottolineato la necessità di “difendere e valorizzare le caratteristiche proprie del Servizio Sanitario Nazionale” come la responsabilità pubblica della tutela della salute, l’universalità e l’equità di accesso ai servizi sanitari e il finanziamento pubblico
 
Le ultime manovre finanziarie hanno inciso profondamente sul fabbisogno finanziario del sistema sanitario e la contrazione delle risorse così definite (31 miliardi di tagli dal 2010 al 2015) pone come “primo problema da affrontare” nella discussione quello dell’entità del finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale.
Inoltre, le Regioni ritengono non sostenibile per i cittadini e per il sistema l’introduzione di 2 miliardi di euro di ticket che dovrebbero entrare in vigore dal 2014 e sui quali però, ha sottolineato Marroni, si è registrata ultimamente un’importante apertura da parte del Governo.
 
Marroni ha quindi ricordato l’urgenza di arrivare alla definizione del prossimo Patto per la Salute fra Governo e Regioni per migliorare la qualità dei servizi,  promuovere l’appropriatezza delle prestazioni e garantire l’unitarietà del sistema, continuando ad assicurare i livelli essenziali di assistenza (LEA) in modo appropriato e uniforme su tutto il territorio nazionale.
Infine Marroni si è soffermato su un tema che per le Regioni non è più rinviabile: il finanziamento degli investimenti per l’ammodernamento strutturale e tecnologico. E’ necessario – ha detto l’assessore toscano -  individuare un piano di investimenti per avviare i necessari programmi di realizzazione della rete di servizi, in grado di ottimizzare la gestione degli stessi.
 
L’assessore ha poi relazionato sull’impegno per la definizione dei costi standard e ha rimarcato l’esigenza di affrontare il tema dei piani di rientro recuperando la progettualità persa in questi anni.  In particolare, i piani di rientro potrebbero essere meglio denominati come “Piani di riorganizzazione e di riqualificazione dei sistemi sanitari che comportano il rientro dal deficit”.
 
Infine - dopo aver toccato anche le questioni relative alla necessità di una rivisitazione e aggiornamento delle prestazioni indicate dal Dpcm del novembre del 2001 sui Lea dopo più di 10 anni dalla loro entrata in vigore e all’assenza della definizione del Liveas per una completa integrazione socio-sanitaria delle prestazioni nei territori – Marroni ha denunciato la situazione di appesantimento burocratico  a seguito delle innovazioni introdotte dal d. lgs.118/2011 soprattutto in relazione all’obbligo di contabilizzare gli investimenti effettuati con risorse correnti, nello stesso esercizio finanziario in cui sono stati acquisiti, e al fatto che il fondo per gli investimenti in sanità è praticamente azzerato

17 settembre 2013
© Riproduzione riservata

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