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Precari Ssn. Ecco tutti gli emendamenti dei sindacati. Il 3 dicembre incontro al ministero


Non si sono fatti pregare i sindacati. Invitati a presentare le proprie proposte di modifica al Dpcm per la stabilizzazione del precari, hanno di fatto scritto un testo nuovo. Tra le richieste più condivise, la proroga dei contratti per tutti i precari e la possibilità di stabilizzazione dei contratti atipici. Il testo della bozza del Dpcm con tutti gli emendamenti dei sindacati.

26 NOV - Appuntamento il 3 dicembre al ministero della Salute per discutere il Dpcm sulla stabilizzazione dei precari del Ssn. Anche alla luce delle proposte di modifica – tante, davvero tante – che i sindacati, su invito del ministero, hanno presentato allo scopo di migliorare il testo. Proposte che, nel loro insieme, riscrivono praticamente tutto il Dpcm.

Ogni sindacato ha dato il proprio contributo, ma molte anche le proposte di modifica condivise nei contenuti, anche se presentate distintamente dai diversi sindacati.

In particolare, numerose le richieste affinché venga chiarito gli enti a cui si applica la legge. I sindacati chiedono anche che venga esplicitato che gli enti non hanno facoltà, bensì l’obbligo di bandire, entro il 31 dicembre 2016, i concorsi per titoli ed esami per assunzioni a tempo indeterminato di personale che, deve essere anche questo esplicitato, abbia contratto di lavoro a tempo determinato. Ma, anche questa è una richiesta condivisa, l’assunzione immediata di chi ha già superato un concorso ed è in graduatoria utile e rientra nei parametri della sanatoria, che quindi non deve di ripetere la prova concorsuale.

Appello comune, da parte dei sindacati, affinché le procedure di stabilizzazione non riguardino solo il personale a tempo determinato, ma anche le forme di contratto atipiche, i co.co.co., i contrattisti ecc. Avanzata anche la proposta di aprire il concorso al personale medico in servizio continuativo da almeno 5 anni anche se non ancora in possesso del diploma di specializzazione.

Ma soprattutto, niente tempo parziale. I sindacati sono infatti compatti nel chiedere che dai bandi derivano assunzioni a tempo indeterminato con contratti di lavoro a tempo pieno.

Per le Regioni in piano di rientro, i sindacati chiedono che, ferma restando la previsione del raggiungimento dell’equilibrio di bilancio, siano comunque autorizzate ad effettuare i  concorsi riservati per i profili professionali della dirigenza e del comparto di ciascun ruolo, nei limiti previsti dalla presente legge, anche allo scopo di garantire le prestazioni previste dai livelli essenziali di assistenza.”

Si chiede inoltre di prevedere che le Regioni, al fine di garantire i Lea, possano - senza aumento di spesa - trasformare i rapporti di lavoro a termine attivi al 30 ottobre 2013, diversi da quello subordinato, instaurati previa procedura selettiva, in contratti di lavoro subordinato a tempo determinato. Questo personale non potrebbe però partecipare alle procedure concorsuali.

Quanto agli enti che nella programmazione triennale del fabbisogno di personale per gli anni dal 2013 al 2016 prevedono di effettuare le procedure concorsuali, i sindacati chiedono di precisare che la proroga dei contratti di lavoro a tempo determinato valga per i soggetti che hanno maturato, al 30 ottobre 2013, almeno tre anni di servizio, anche non continuativi, e che tale requisito debba esser stato maturato nel quinquennio precedente. Ma c’è anche chi chiede l’estensione della proroga a tutti i precari. Proroga che, secondo qualcuno, dovrebbe valere fino al completamento delle procedure concorsuali bandite. Eventualmente non oltre il 31 dicembre 2016.
 

26 novembre 2013
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