Camera. Prevenzione ferite taglio e punta. Affari Sociali: "Norme Ue siano estese a tutte professioni e ad assistenza domiciliare"
L'indicazione è contenuta nel parere favorevole sul Dlgs di adeguamento all'Ue, espresso assieme alla Commissione Lavoro. Chiesta inoltre la definizione di informazione specifica per volontari che operano fuori da strutture sanitarie. Necessarie sanzoni con importi più elevati per inadempienti. IL PARERE
23 GEN - Le norme comunitarie circa la prevenzione di ferite da taglio o da punta nel settore ospedaliero devono necessariamente riguardare ogni operatore e ogni professione impiegati in ambito ospedaliero, sanitario e sociosanitario. Un principio che si applica, senza distinzione alcuna, a chi lavora con contratto indeterminato, di apprendistato o con un rapporto interinale. E’ quanto hanno espresso
le commissioni Lavoro e Affari sociali della Camera nel loro parere favorevole sul Dlgs di adeguamento all'Ue in materia di prevenzione delle ferite da taglio o da punta nel settore ospedaliero e sanitario.
Il parere include inoltre la richiesta di una specifica disposizione affinché le Regioni applichino principi e norme di tutela contenute nel Dlgs anche all'interno dei protocolli che regolano il convenzionamento e l’accreditamento dei soggetti privati operanti nel campo sanitario e socio-sanitario.
Le commissioni chiedono poi di introdurre tra i luoghi di lavoro coinvolti dall’applicazione anche le case dei pazienti presso cui gli operatori sanitari erogano assistenza domiciliare. Il principio è infatti che tutela e prevenzione devono essere rispettate, senza alcun genere di eccezione, anche nell’ambito di prestazioni e attività fornite all’esterno delle strutture sanitarie. Per quanto concerne le cure domiciliari è anche necessario che vengano definite specifiche modalità di informazione destinate ai volontari. Nel complesso, per chi commette inadempienze, le commissioni chiedono che, per incrementare la deterrenza, vengano fissate sanzioni con importi più alti.
23 gennaio 2014
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