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Nuovo Governo. Renzi: “Ci sono le condizioni per fare un ottimo lavoro”. Sabato i ministri e lunedì fiducia in Parlamento


Alla fine delle consultazioni con le forze politiche il premier incaricato è ottimista. Sabato scioglierà la riserva e presenterà i ministri, lunedì la fiducia in Parlamento. L’incontro con Grillo non ha condotto a nulla. Gal l’unica forza politica a parlare di Sanità, “sia al centro del programma di governo per una riforma basata sull'efficienza e la competenza”.

19 FEB - “Ci sono le condizioni per fare un ottimo lavoro”. Con queste parole il premier incaricato Matteo Renzi si è presentato davanti alla stampa per fare il punto di questi due giorni di consultazioni con tutte le forze politiche. “Quasi tutti gli incontri – ha detto – sono stati molto sereni. Tutte le forze politiche sia di maggioranza che di opposizione si rendono conto della drammaticità della situazione, ma anche del fatto che ci siano vie d’uscite. Il Paese aspetta parole di speranza e concretezza”.
 
Poi ha condiviso la sua agenda riferendo che stasera sarà da Giorgio Napolitano per riferire dei colloqui, da domani invece Renzi si dedicherà al documento di programma. Il lavoro resta la priorità, poi ha confermato la road map esposta lunedì scorso all’uscita dal colloquio con il capo dello Stato, quindi Riforme, Fisco e PA. In più il presidente incaricato ha aggiunto la voce giustizia, rispondendo in questo modo alle aspettative di Alfano e di Berlusconi.
Sabato poi di nuovo al Quirinale per sciogliere la riserva con la lista dei ministri e già lunedì in Parlamento, prima al Senato e poi alla Camera, per il voto di fiducia.
 
La sintesi di questi due giorni
C’è il “no” di Sel e della Lega e del Movimento 5 Stella. C’è la “mezza” apertura di Gal. C’è stato il lungo chiarimento tra Matteo Renzi e Angelino Alfano. C’è il “si” di Scelta Civica e c’è l’opposizione responsabile di Forza Italia.
Il perimetro politico del Governo Renzi non è dunque più ampio di quello di Letta ma i numeri ci sono. E a dirlo è Angelino Alfano, Ncd, “è la stessa maggioranza che ha sostenuto Letta”.
Ieri la prima delegazione ad incontrare Renzi è stata Centro Democratico nella sala del Cavaliere a Montecitorio allestita per le consultazioni. “È l'ultima carta, gli auguriamo successo” hanno detto uscendo al termine dell’incontro Bruno Tabacci, Pino Pisicchio e Nello Formisano. Poi è stata la volta della delegazione del Maie, gli italiani all'estero, guidati da Franco Bruno, l’Api e poi ancora la Minoranza linguistica della Val d'Aosta che ha apprezzato il "decisionismo e l'ascolto" mostrato da Renzi.
Quindi è stato il turno Riccardo Nencini e Marco Di Lello (Psi-Pli) che hanno chiesto “un cronoprogramma e di conoscere con certezza la maggioranza che  sosterrà il governo”.
 
Il gruppo di Fratelli d'Italia, guidato da Giorgia Meloni, ha ribadito la propria contrarietà alla 'staffetta' ma ha promesso “un'opposizione responsabile”.
Per Gal entrano Mario Ferrara e Antonio Scavone e chiedono di vedere il programma”. La mattinata di consultazioni si è conclusa con i Popolari per l'Italia, la cui delegazione era formata da Pierferdinando Casini, Lorenzo Dellai e il ministro uscente della Difesa Mario Mauro. “Abbiamo presentato al presidente incaricato la nostra disponibilità a concorrere alla formazione del governo a precise condizioni - ha spiegato Mauro -. Per prima cosa abbiamo chiesto che l'esecutivo abbia un orizzonte di legislatura e che sia concentrato sulle priorità del lavoro, delle famiglie e delle imprese. In secondo luogo che la legge elettorale sia logicamente e temporalmente connessa alla riforma costituzionale che superi il bicameralismo”
 
Disponibilità ampia arriva invece da Sc: il segretario Stefania Giannini parla di “partecipazione convinta in prima linea, condividendo tutte le responsabilità”, anche di governo. “Non abbiamo chiesto poltrone ma il rafforzamento dell'autonomia e in questa ottica siamo disposti a assumerci più responsabilità" annuncia invece Karl Zeller alla guida della delegazione della Svp-Patt.
Nell'agenda di Matteo Renzi ci sono “titoli condivisibili, il problema è lo svolgimento". Questa la chiusura di Nichi Vendola (Sel) al termine delle consultazioni per la nascita del governo Renzi.
“Abbiamo parlato anche più del previsto, siamo andati lunghi”, ma l'esito delle consultazioni tra Matteo Renzi e la Lega nord è stato negativo: “Non siamo d'accordo su nulla, e se devo trarre delle conclusioni devo dire che ne esco preoccupato” ha riferito il segretario leghista Matteo Salvini.
 
La giornata politicamente più “pesante” e intensa è stata quella di oggi. Renzi infatti ha incontrato Silvio Berlusconi, quindi Forza Italia, che ha confermato la sua opposizione all’esecutivo nascente. Opposizione che però sarò responsabile. Berlusconi dunque ha confermato l’appoggio di Forza Italia sulle riforme a partire dalla legge elettorale, poi della giustizia, quindi della Corte Costituzionale.
 
 “Abbiamo svolto un colloquio assolutamente positivo con Renzi molto impegnato e determinato per provare a costruire un governo di svolta. A Renzi abbiamo espresso la condivisone del Pd rispetto a sfida che ha davanti". Così il capogruppo Pd alla Camera Roberto Speranza al termine delle consultazioni con il premier incaricato.
 
Faccia a faccia Renzi-Grillo
“Non vi chiediamo alcun accordo, non siamo qui a chiedervi il voto di fiducia”. Questo l’esordio con cui Renzi, in diretta streaming su internet, ha cercato di parlare con Beppe Grillo. Il presidente del Consiglio incaricato ha aggiunto: “Vi dico quello che vogliamo fare". Subito dopo è scoppia1tp lo scontro con Grillo che ha cominciato a dire: “non ti faccio parlare, io non sono democratico con voi, tu non sei più credibile, rappresenti chi ha distrutto questo Paese” e poi: “Tu sei giovane ma anche molto vecchio”. Renzi cercava di interloquire inutilmente affermando "Beppe esci da questo blog, da questo streaming, questo è il luogo dove c'è il dolore vero delle persone. C'è bisogno di affrontare le questioni reali". Pochi minuti dopo i un Renzi sfinito chiede “È finita? È stato un piacere vedervi”, concludendo l'incontro.
Pochi minuti dopo il premier incaricato su Twitter rivolgendosi all’elettorato del M5S “Mi spiace tanto per chi ha votato 5Stelle. Meritate di più, amici. Ma vi prometto che cambieremo l'Italia, anche per voi”.
 
Gal: "La sanità al centro del programma"
“La sanità sia al centro del programma di governo per una riforma basata sull'efficienza e la competenza. Sia Renzi sia Delrio hanno manifestato non solo interesse ma un'assonanza di visione sui temi esposti chiedendomi di sottoporre note scritte per l'inserimento delle tematiche sanitarie nel programma di governo”. A chiederlo il senatore Vincenzo D'Anna, vicepresidente del gruppo Grandi Autonomie e Libertà, dopo aver partecipato insieme al presidente Mario Ferrara alle consultazioni a Montecitorio con il premier incaricato Matteo Renzi.
 
“Durante l'incontro ho illustrato - spiega D'Anna - una serie di argomenti riguardanti una radicale riforma della sanità in particolar modo l'introduzione dei costi standard, il finanziamento delle strutture pubbliche e private accreditate a prestazioni, l'introduzione nel sistema statale di criteri di efficienza, competenza, economicità e qualità delle prestazioni rese all'utente. Infine, l'accorpamento dei fondi destinati all'assistenza (25 miliardi) con il fondo sanitario nazionale (109 miliardi) al fine di razionalizzare gli interventi socio-sanitari”.
 
“La modifica del Titolo V della Costituzione - conclude D'Anna - ha certamente assegnato competenza organizzativa alle singole regioni ma questo non toglie che lo Stato erogatore delle risorse economiche non debba pretendere innanzitutto la sussistenza dei requisiti organizzativi di qualità”.

19 febbraio 2014
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