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Dopo il caso Avastin. Lorenzin: “L’Aifa sarà riformata. Autorizzazioni off label anche per motivi economici”


All'Aifa “ci vuole un ricambio" e “dobbiamo scegliere le persone giuste per i comitati”, spiega Lorenzin in un'intervista a Repubblica. Dove annuncia che presenterà una legge per introdurre nel sistema sanitario, su parere dell'Aifa, i farmaci off label anche per motivi economici. “Ovviamente con la massima sicurezza per i pazienti”.

08 MAR - Le conseguenze del presunto accordo tra Novartis e Roche per fermare l’uso oftalmicologico di Avastin a favore del Lucentis non riguarderanno solo sulle due aziende del farmaco. Il polverone causato dal provvedimento dell’Antitrust sta infatti producendo nuovi risultati. Anzitutto la decisione presa dal ministro della Salute di riformare l’Aifa e poi quella, sempre del ministro della Salute, di proporre una legge per autorizzare l’uso dei farmaci off label anche per motivi economici.  
 
Ad annunciarlo è stato lo stesso ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, in una lunga intervista a Repubblica pubblicata oggi e incentrata sulla vicenda Avastin-Lucentis. “Ho intenzione di riorganizzarla (l’Aifa, ndr), anche approfittando del fatto che a giugno scadono tutte le cariche. Sono gli stessi componenti di Aifa ad avermi chiesto di renderla uno strumento ancora più efficace ed efficiente. Vogliono strumenti per lavorare di più, con rapidità e funzionalità. Dobbiamo scegliere le persone giuste per i comitati. Devono essere composti da professionisti di alto profilo, che si dedichino a tempo pieno all'agenzia regolatoria e non facciano anche altro, come succede adesso. E ci vuole ricambio. Dico tutto questo anche perché Aifa in questi anni è cresciuta, diventando uno strumento sempre più importante, non solo per come ha regolato l'ingresso dei farmaci nel sistema, facendoci diventare uno dei paesi con i prezzi più bassi in Europa, ma anche dal punto di vista tecnico-scientifico. Ora però ci vuole un salto di qualità", ha dichiarato il ministro della Salute.  
 
Il plauso di Lorenzin è invece andato all’Antitrust, autorità “forte e indipendente”.  
 
Lorenzin ha quindi spiegato i motivi che l’hanno spinta a chiedere numerose spiegazioni all’Aifa sul potenziale utilizzo dell’Avastin in campo oftalmologico. “Ho visto che ci sono tanti studi favorevoli ad Avastin, che è utilizzato da milioni di persone in tanti paesi di Europa e nel Nord America. Gli stessi professionisti mi hanno raccontato di aver usato questo medicinale per anni senza problemi. Non fono un farmacologo, ma come cittadino mi sono chiesta come sia possibile una cosa del genere. Per questo, di recente, ho coinvolto anche il Consiglio Superiore di Sanità, invitandolo a fare un approfondimento sugli effetti collaterali e su come vengono utilizzati questi farmaci negli altri Paesi. Voglio risposte in tempi brevi”.  
 
Il ministro della Salute ha spiegato di avere richiesto approfondimenti anche sull’esistenza, nel nostro paese, di altri casi simili a quello dell’Avastin. “Ho intenzione – ha annunciato – di proporre una legge che permetta di introdurre nel sistema sanitario, su parere dell’Aifa, i farmaci off label anche per motivi economici. Ovviamente deve esserci la massima sicurezza per i pazienti”. Questa legge, ha precisato Lorenzin, sarebbe qualcosa di simile a quanto già presentato in passato dall’ex ministro della Salute, Reanto Balduzzi. Proposta che fu respinta dal Parlamento “per motivi che sto cercando di conoscere”.  
 
Mai più, quindi, casi Avastin. “Si tratta di una vicenda odiosa che rischia di gettare un’ombra su quanto fatto dall’industria farmaceutica in questi anni per aumentare trasparenza e collaborazione con il sistema sanitario”. Casi del genere “finiscono per colpire negativamente un intero settore”.

08 marzo 2014
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