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Giovani medici protestano a Montecitorio. Lorenzin: “Preoccupazioni reali e condivise”


Chiedono più certezze sul loro futuro gli studenti e i neolaureati in Medicina che manifestano oggi a Roma. “Quando nel passato si è deciso di tagliare le borse di specializzazione, lo si è fatto per mere ragioni di bilancio, senza pianificare i fabbisogni”, ammette Lorenzin, che ricorda però gli interventi fatti per sanare la situazione.

02 APR - "Le preoccupazione degli studenti di medicina sono reali e condivise da me”. È un messaggio di solidarietà ma anche di risposte quello che il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha indirizzato agli studenti e neolaureati in Medicina scesi oggi in piazza Montecitorio per rivendicare il loro diritto alla specializzazione. I giovani medici hanno chiesto garanzie su un numero di borse di specializzazione congruo a quello dei laureati in Medicina e una programmazione attenta degli accessi alle Facoltà dell’area sanitaria e comunque proporzionali al numero dei contratti di formazione specialistica.
 
“Quando nel passato – ammette Lorenzin - si è deciso di tagliare le borse di specializzazione, lo si è fatto per mere ragioni di bilancio, senza però pianificare i fabbisogni di nuovi medici e il loro inserimento nel SSN alla luce del sistema italiano che costruisce un legame stretto tra accessi alla facoltà di medicina ed inserimento sul territorio”. Ma, precisa il ministro, “per questo sono intervenuta fin dalla legge di stabilità. Infatti il Parlamento ha stanziato ulteriori risorse per aumentare il numero dei contratti di specializzazione  per quest'anno. Un intervento di emergenza che tuttavia – evidenzia ancora Lorenzin - non risolve strutturalmente il problema”.

Il ministro della Salute ricorda comunque che successivamente, “con il Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, Stefania Giannini, abbiamo affrontato la questione  e sottoposto al Ministro dell’Economia e Finanze, Pietro Carlo Padoan, il reperimento di ulteriori risorse necessarie a finanziare i contratti in modo strutturale fin dal prossimo anno accademico. Un intervento che dovrà essere attuato subito dopo l’approvazione del Def  e nell’ambito dell’intervento urgente per la riduzione del costo del lavoro. Ricordo anche che già con il decreto Carrozza  avevamo previsto la riduzione degli anni di formazione da 5 a 4 per tutte le specializzazioni dove non esista il vincolo comunitario. E questo porterà maggiore disponibilità di risorse da destinare ai nuovi contratti”.

Il ministro ricorda infine che nel “disegno di legge Lorenzin , as 1324 ora al Senato, si prevede la possibilità di svolgere l’ultima parte della formazione specialistica presso aziende del Servizio sanitario nazionale, il che porterebbe a sinergie tra il mondo sanitario e quello universitario, finalizzate anch’esse al reperimento di nuove risorse”.

“Naturalmente – conclude Lorenzin - tutto va accompagnato da un’accurata e reale programmazione dei fabbisogni di specialisti in modo tale da indirizzare le risorse verso le specializzazioni di cui ci sia più bisogno nel Servizio Sanitario Nazionale”.

02 aprile 2014
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