Competenze infermieristiche. Silvestro (PD): "Il testo è pronto. Nessun allarme. Aspettiamo le nuove deleghe per il cambio di Governo"
di Giovanni Rodriquez
Per la senatrice dunque nessuna battuta di arresto sull'accordo annunciato lo scorso gennaio dall'ex sottosegretario Fadda, ma solo una "normale attesa" causata dal cambio di Esecutivo e dalla nomina di un nuovo sottosegretario alla Salute. Sulla riforma del titolo V: "Non si fa che ribadire il ruolo dello Stato sulle professioni sanitarie".
03 APR - Nessuno stop, nessun tentativo di 'sabotaggio', ma un ritardo dovuto a quell'imprevisto cambio di Governo che ha portato Matteo Renzi a Palazzo Chigi. Così la senatrice PD,
Annalisa Silvestro, ha commentato il ritardo riguardante la bozza contenente le nuove competenze infermieristiche sulla quale si era giunti ad un accordo già nello scorso gennaio.
Senatrice Silvestro, a gennaio l'ex sottosegretario Fadda aveva annunciato il via libera all'istituzione della cabina di regia. Si era giunti anche a un accordo anche sulla bozza che conteneva le nuove competenze infermieristiche. Sono passati 2 mesi da allora e il testo è ancora bloccato al ministero della Salute. Cos'è successo?
Il testo doveva uscire dal Ministero pochi giorni dopo l'annuncio di Fadda. Il ritardo è dovuto all'inaspettato cambio di Governo. Il ministro della Salute è rimasto lo stesso di prima, ma è cambiato il sottosegretario alla Salute. Ora si è in attesa dell'assegnazione delle deleghe, a quel punto non dovrebbero esserci più problemi. Diciamo che si tratta di un ritardo 'fisiologico' dovuto ai tempi della politica.
Quindi non c'è stato nessun blocco 'sospetto'?
Non credo. O meglio, se dopo l'assegnazione delle deleghe da parte del ministro Lorenzin non si verrà a sapere ancora nulla, a quel punto comincerò ad interessarmi al caso in maniera più attenta.
Un ultima domanda, nel disegno di legge di revisione costituzionale, in particolare nell'articolo 117 alla lettera t), l'ordinamento delle professioni intellettuali diventa una competenza esclusiva dello Stato. Come giudica questo passaggio?
Non credo cambi nulla. Su tutto ciò che concerne le professioni sanitarie è già presente l'azione dello Stato, nel testo approvato dal Consiglio dei Ministri non si fa altro che ribadirlo. Alle Regioni competono le modalità con le quali si decide di organizzare il lavoro di questi professionisti. Prendiamo ad esempio l'intramoenia, questa viene garantita ad alcuni professionisti tramite le norme generali che competono allo Stato, sta poi alle singole Regioni decidere come meglio organizzarla sul territorio di loro competenza.
Giovanni Rodriquez
03 aprile 2014
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