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Agenas. Corte dei conti: “Nel 2012 avanzo d’esercizio da +5,6 mln”. Ma attenzione a crescita costo del personale (+8%)


I giudici contabili nella loro relazione 2012 sull’Agenzia sottolineano il segno ‘più’ nella gestione finanziaria ma evidenziano come le politiche retributive del personale (soprattutto dirigente) devono essere “più coerenti con il generale orientamento teso a contenere tali oneri nella Pa”. E poi la Corte raccomanda più attenzione  nella “stesura del documento previsionale, specie in materia di spese”. LA RELAZIONE

10 APR - La Corte dei conti ha pubblicato la sua relazione 2012 sulla gestione finanziaria di Agenas. E i risultati dal punto di vista economico non sono male. A fronte di una crescita delle entrate complessive (+7%) rispetto alle corrispondenti spese (+6%), l’esercizio in esame si chiude con un avanzo finanziario di competenza pari 5,662 mln ed un incremento di 580 mila euro (+12%) rispetto al 2011.
 
 
Nello specifico evidenzia la Corte “anche nel 2012 le risultanze contabili dell’Agenzia risultano fortemente condizionate – 15,044 mln a fronte di 14,492 mln nel 2011 (+4%) - dalle entrate relative all’attività di gestione del Sistema nazionale di Educazione Continua in Medicina, seguite dai lievemente aumentati trasferimenti correnti da parte dello Stato, passati da 7,335 mln ad 7,592 mln di euro (+3%).
 
Si è, invece, complessivamente ridotta (-53%) sia la partecipazione degli enti e privati al cofinanziamento dei progetti di ricerca finalizzata e dei programmi speciali nazionali ed europei sia l’apporto delle altre entrate (-37%), mentre risultano notevolmente accresciuti gli introiti da parte delle regioni per accordi di collaborazione, pari ad 491 mila euro (30 mila nel 2011).
 
Ma come dicevamo, non sono solo rose. In relazione alla dinamica retributiva dei compensi corrisposti al personale in servizio nel 2012, la Corte segnala “la necessità di ricondurre tale politica verso andamenti più coerenti con il generale orientamento teso a contenere tali oneri nelle pubbliche amministrazioni”. In particolare, quasi si raddoppia (+98%) il fondo per l'indennità di risultato del personale dirigente, mentre presentano discreti incrementi il fondo per la produttività individuale e collettiva del personale non dirigente (+46%), le retribuzioni al personale  dirigente (+31%), gli oneri assistenziali, previdenziali e assicurativi a carico dell’Ente  (+10%) ed il contributo mensa (+42%); restano sostanzialmente invariate, infine, le  restanti voci.
 
 
Per quanto riguarda invece le collaborazioni concernenti l’attività di ECM l’Agenzia ha impegnato 1,014 mln (a fronte dei 268mila spesi nel 2011), con netto incremento determinato dall’avvenuto definitivo passaggio dell’intero sistema dal Ministero della Salute all’Agenzia.
 
Gli incarichi temporanei di collaborazione finalizzati all’attuazione di ricerche, sperimentazioni o per altri programmi speciali hanno comportato una spesa di 3,7 mln (erano 2,267mln nel 2011), mentre per incarichi di collaborazione finanziati con entrate proprie l’Agenzia ha impegnato  2,241mln (erano 1,391 mln nel 2011).
 
 
La Corte poi evidenzia anche come il patrimonio netto, per effetto del positivo risultato economico e della stabilità del fondo di dotazione, si attesta a 70,887 mln di euro, superiore del 17% rispetto al 2011.
Evidenzia anche una “discreta” crescita (+14%) del fondo di cassa che, al termine del 2012, presenta la consistenza di 66,983 mln, mentre la gestione dei residui continua a presentare marcata preminenza dei passivi rispetto agli attivi, in ragione anche della durata pluriennale di taluni programmi di attività;
 
Altra notazione della Corte attiene invece gli accertamenti e gli impegni che “continuano ad evidenziare notevoli scostamenti rispetto alle previsioni di bilancio (rispettivamente pari al 49% e al 74%) ed inducono a ribadire la necessità di una più attenta ponderazione delle esigenze dell’Ente in occasione della stesura del documento previsionale, specie in materia di spese, al fine di assicurarne la reale pianificazione e l’attendibilità, nonché lo svolgimento delle attività assegnate all’Agenzia ed, in particolare, di quelle connesse alla ricerca e alla sperimentazione”.
 
“Anche nell’esercizio in esame – si legge nella Relazione - , si conferma, malgrado segnali di miglioramento, la necessità – compatibilmente con la pratica attuazione dei programmi di ricerca la cui approvazione spesso supera i limiti temporali legati alla predisposizione del bilancio di previsione - che l’Agenzia continui ad adottare tutte le iniziative idonee a ridurre la consistenza dei residui passivi sulla gestione”.

10 aprile 2014
© Riproduzione riservata

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