Speciale: la #sanità twitta a @matteorenzi. Scaccabarozzi (Farmindustria): "Eliminare enormi difformità territoriali"
Il presidente di Farmindustria ha sottolineato la disomogeneità che caratterizza il nostro territorio. "In alcuni casi i farmaci impiegano due anni a essere immessi nei prontuari regionali, mentre in altri addirittura non vengono proprio immessi". E ha auspicato: "Lavoriamo a Patto per la Salute senza pregiudizi".
25 APR - “L’assenza di tagli nella manovra non è stata per noi una sorpresa. Erano state invece sorprendenti le bozze circolate nei giorni scorsi che indicavano sforbiciate alla sanità. L’esito positivo ha mostrato come Renzi e Lorenzin siano stati di parola, comprendendo che il nostro sistema non è più comprimibile e che molti degli attori in gioco possono rappresentare un importante volano per l’economia italiana”. E’ il commento di
Massimo Scaccabarozzi, presidente di Farmindustria.
Ora si può quindi ripartire con maggiore serenità, ma per la farmaceutica non mancano i nodi ancora da sciogliere. “Bisogna assolutamente rivedere i meccanismi di accesso al mercato, in quanto è assurdo che esistano 21 diversi sistemi con 21 prontuari regionali caratterizzati da enormi difformità. In alcuni casi i prodotti impiegano due anni a essere inseriti, mentre in altri addirittura non vengono proprio immessi. Questa disomogeneità tra aree geografiche rappresenta un’aberrazione tutta italiana”.
Ci sono poi le sfide decisive legate al tema dell’innovazione “che per compiere un effettivo salto di qualità necessita al più presto dell’attivazione del gruppo di lavoro tecnico tra Aifa e Farmindustria per che misuri appunto l’innovazione dei farmaci, utilizzando però parametri che non siano soltanto economici, ma anche legati alle patologie”. Altro aspetto essenziale riguarda “i tetti di prodotto e i tetti di classe terapeutica, che andrebbero eliminati in quanto esiste già un tetto generale che viene ripianato in caso di sforamento”.
Attenzione merita anche “il capitolo delle gare in equivalenza terapeutica che le Regioni continuano a spingere in maniera impropria poiché i farmaci non sono evidentemente uguali per tutti. Si pensi alle peculiarità dei bambini oppure o all’importanza della medicina di genere, su cui fortunatamente sta crescendo l’attenzione”. Nel complesso la partita decisiva “si giocherà con il Patto della Salute che dovrà essere imperniato su coerenza e salvaguardia, mettendo da parte i soliti pregiudizi che troppo spesso sono emersi. Con i giusti accorgimenti possiamo infatti far in modo che il finanziamento alla spesa sanitaria sia un solido trampolino di lancio per l’innovazione”.
25 aprile 2014
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