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Farmaci. Realacci (Pd): "Inaccettabile che Ssn non garantisca quelli oncologici più innovativi"


Così il presidente della commissione Ambiente della Camera, in un'interrogazione al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, torna sul tema dei farmaci oncologici in fascia 'Cnn'. La richiesta al ministro è quella di chiarire lo stato di accesso alle migliori cure farmaceutiche per i malati che ricorrono al Ssn e quanti e quali farmaci innovativi siano venduti a carico del cittadino. L'INTERROGAZIONE

17 LUG - Il presidente della VIII Commissione Ambiente della Camera, Ermete Realacci, ha presentato una interrogazione a risposta scritta al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, sui farmaci oncologici in fascia ‘Cnn’. “La civiltà di un Paese si misura dall'attenzione che dimostra verso chi è in difficoltà e dalle risposte che riesce a dare a questi cittadini. Non a caso la salute è uno dei diritti fondamentali garantiti dalla nostra Costituzione. Proprio per questo è inaccettabile che il Servizio sanitario nazionale, come segnalato dall’inchiesta 'Cancro, chi è povero muore' di Daniela Minerva su L'Espresso, non renda disponibili gratuitamente i farmaci più innovativi ma che essi siano accessibili solo per quanti possono permettersi il costo della cura. Tanto più se parliamo di farmaci importanti come gli anticancro - si legge nel testo dell'interrogazione -. Eppure sembra proprio questo lo scenario che si starebbe delineando nel nostro Paese. In altre parole avrebbero accesso alle importantissime cure anticancro di ultima generazione solo i pochissimi cittadini che possono spendere anche migliaia di euro per acquistarli".
 
"Per fare luce su questa grave vicenda ho presentato una interrogazione al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, chiedendo che chiarisca con la massima urgenza lo stato di accesso alle migliori cure farmaceutiche per i malati che ricorrono al Servizio sanitario nazionale e quanti e quali farmaci 'innovativi' siano venduti in fascia 'CNN', ossia a carico del cittadino - spiega Realacci -. Al ministro interrogato ho chiesto inoltre se, per quanto di competenza, voglia sollecitare l'Aifa ad ottemperare alla norma dei «cento giorni» e adottare un protocollo di selezione univoco per la messa a disposizione, ad intero carico del Servizio sanitario nazionale ed uniformemente in tutto il Paese, dei migliori farmaci anticancro di ultima generazione”.
 
“Questo preoccupante scenario – prosegue Realacci – è resto possibile dall’articolo 12 del decreto n. 158 del 2012, il cosiddetto decreto Balduzzi, che consente la messa in commercio a carico dei pazienti di costose medicine anticancro non dispensate dal Servizio sanitario nazionale. In attesa che l’Agenzia Italiana del farmaco definisca il prezzo che il Ssn è disposto a pagare, questi farmaci vengono registrati e venduti a chi può acquistarli al prezzo di riferimento europeo. Così di fatto si introduce, non senza profili di incostituzionalità, una nuova fascia di prezzo: la Cnn – fascia C, ovvero a carico del cittadino, non negoziata. Nonostante il decreto Fare stabilisse già dall’agosto 2013 che l'Aifa dovesse esaminare i dossier e decidere, entro massimo cento giorni dalla richiesta dell'industria, se un farmaco oncologico deve o non deve essere registrato in Italia e dispensato gratuitamente ai malati. Visto che tale prescrizione normativa non è ancora stata adottata - conclude il presidente della commissione Ambiente - le aziende farmaceutiche continuano infatti a commercializzare liberamente e al di fuori del Ssn i loro farmaci anti-cancro più innovativi. Ovviamente solo per chi può permetterselo”.  

17 luglio 2014
© Riproduzione riservata

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