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Iss. Ricciardi in audizione alla Camera: “Siamo in condizione di solvibilità e sostenibilità ma bisogna agire”


Lo ha detto il neo-commissario straordinario Walter Ricciardi davanti alla Commissione Affari Sociali della Camera che sta svolgendo un’indagine conoscitiva sul ruolo e sull’assetto organizzativo dell’Istituto superiore di sanità (Iss), dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) e dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) e sulle prospettive di riforma.

24 LUG - “Vogliamo tranquillizzare le istituzioni sia a livello nazionale che internazionale che siamo in una condizione di assoluta solvibilità e sostenibilità ma c'è bisogno di agire perché non farlo significherebbe avere problemi seri in futuro”. Con queste parole il neo commissario straordinario dell'Istituto superiore di sanità, Walter Ricciardi, ha voluto tranquillizzare sulla situazione dell’Iss.
 
Ricciardi è stato sentito in audizione oggi alla commissione Affari sociali della Camera per l'indagine conoscitiva sul ruolo e sull'assetto organizzativo dell'Iss dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) e dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Age.NA.S.) e sulle prospettive di riforma.
 
È chiaro che Ricciardi ha potuto parlare solo della sua prima settimana di lavoro all’interno dell’Istituto e degli “incontri – ha riferito – avuti con i direttori dei dipartimenti e dei centri e con le Ooss”. Dopo aver ricordato dei compiti dell’Iss, Ricciardi è passato a illustrare la situazione dell’Iss. In particolare sul fronte della finanza pubblica, ha spiegato “c’è stato un forte decremento” e se l’Italia ha perso il 10% del Pil negli ultimi dieci anni “il finanziamento nei confronti dell’istituto si è forse depauperato di una cifra tre volte tanto”. Un’altra cosa che ha sottolineato il commissario straordinario dell’Iss “è lo squilibrio strutturale che il decremento del finanziamento ha determinato. Per cui c’è bisogno di un riequilibrio dal punto di vista dei conti quindi dei costi e dei ricavi”.
 
In particolare “dal punto di vista dei ricavi il 96% del finanziamento è pubblico, e solo il 4% viene da altre fonti. C’è un finanziamento molto oscillante a seconda delle capacità dei ricercatori. Ma la mancanza di un grant office rende problematica l’acquisizione di fondi a livello nazionale e internazionale”. Ma, soprattutto, ha ricordato “abbiamo trovato un grande patrimonio di donne e uomini che è stato penalizzato dal decremento di risorse”.
 
Due le situazioni critiche che Ricciardi ha voluto segnalare ai componenti della Commissione Affari Sociali “una riguarda la distribuzione del personale, circa 2000 unità, con circa 600 che hanno contratto a tempo determinato o contratti di collaborazione a progetto. Questo è un elemento di allarme perché genera tensioni”. L’altra “gli investimenti in quota capitale, sono nulli, pari a circa 20mila euro, e quindi ci troviamo nella situazione di dover certificare attrezzature e tecnologie sofisticate con nostre apparecchiature obsolete”.
 
Ultima nota di allarme ma anche di ottimismo “il patrimonio di professionalità è estremamente elevato e se adeguatamente organizzato può essere utilizzato al meglio. Si potrebbero acquisire nuovi finanziamenti a livello europeo. Chiederemo al finanziatore pubblico di contribuire, ma rivedremo anche le nostre tariffe e rivedremo una serie di accordi contrattuali. Metteremo in sicurezza l'Iss, e poi c'è una discussione sul riordino degli enti correlato al Patto della Salute. Si tratta di evitare sovrapposizione e far funzionare le strutture”.
Finto il suo intervento Ricciardi, rispondendo alle domande dei componenti la Commisisone, il commissario ha precisato che è in fase di elaborazione uno statement formale perché “vogliamo tranquillizzare le istituzioni sia a livello nazionale che internazionale che siamo in una condizione di assoluta solvibilità e sostenibilità ma - ha ribadito - che c'è bisogno di agire perché non farlo significherebbe avere problemi seri in futuro”.

Quanto ai tempi del commissariamento, Ricciardi ha spiegato che “il decreto di commissariamento prevede sei mesi di tempo, con la possibilità di prorogare le attività per altri sei mesi, al massimo un anno. Noi contiamo, se possibile - ha assicurato - di finire entro sei mesi, dunque entro la fine del 2014. Agiremo contemporaneamente sul fronte dei costi e su quello dei ricavi, cercheremo di razionalizzare il razionalizzabile a livello di costi e di aumentare i ricavi, sia chiedendo l'intervento dei finanziatori pubblici (provinciali autonomi, regionali e nazionale) che rivedendo tariffe e accordi contrattuali, per mettere in sicurezza l'Istituto. C'è poi una discussione, che sta portando avanti il ministro della Salute, sul riordino degli enti vigilati che è correlato al Patto della Salute. Quest'ultimo infatti prevede di poter essere realizzato solo se ha le tre tecno-strutture perfettamente funzionanti”.
 
Per quanto riguarda il personale Ricciardi ha tranquillizzato “sicuramente noi siamo in grado di pagare gli stipendi fino a tutto il 2014, però dobbiamo lavorare perché la situazione sia stabilizzata nel tempo”.
 
Dopo Ricciardi è stato audito il direttore generale dell'Iss, Angelo Del Favero, il quale ha ribadito che “l'Istituto non è in situazione di default, ma di commissariamento. È quindi perfettamente in grado di pagare regolarmente gli stipendi”. Il DG ha ricordato che l'Istituto è interessato da un riordino, fermo dal 2010 perché subordinato all'approvazione del nuovo Statuto, “che già contiene linee di ammodernamento dell'ente che consentiranno un utilizzo ottimale delle finanze”. Molti i cambiamenti in vista anche dal punto di vista della struttura e dei macchinari.
 
Del Favero ha quindi spiegato che l’Iss ha “45.000 mq di superficie utilizzata, pensata per 700-800 persone, mentre oggi ci lavorano in 2200. Va ripensata anche logistica e sicurezza. Perché l'obsolescenza di impianti comporta maggiori costi di manutenzione”.

24 luglio 2014
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