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Legge 194. Roccella: "Il ministero proporrà alle Regioni un accordo sui tempi massimi per l'aborto"


Secondo il sottosegretario alla Salute, Eugenia Roccella, le linee guida della Lombardia, bocciate dal Tar, non violavano, anzi, applicavano, la normativa nazionale sull’interruzione di gravidanza. E annuncia che il ministero proporrà alle Regioni un accordo vincolante a livello nazionale sui tempi massimi entro cui è possibile effettuare l’aborto anche in caso di rischi per la salute.

04 GEN - “Il limite di ventidue settimane indicato dalla regione Lombardia per l'aborto, è un criterio largamente condiviso dalla comunità scientifica” perché “rispetta lo spirito e la lettera della legge 194, che stabilisce il divieto di interruzione di gravidanza nel caso di ‘possibilità di vita autonoma del feto’". Così il sottosegretario alla Salute, Eugenia Roccella, è intervenuta ieri esprimendo contrarietà alla sentenza del Tar della Lombardia, che ha bocciato le linee guida adottate dalla Regione nel 2008 perché in contraddizione con la  Legge 194 là dove, in caso di grave pericolo per salute della donna, negavano la possibilità di interrompere la gravidanza oltre la 22 settimana e 3 giorni.

“È evidente che i progressi clinici e scientifici hanno spostato, e probabilmente continueranno a spostare,  il confine temporale della possibilità per il nascituro di sopravvivere al di fuori dell'utero materno”, ha aggiunto Roccella spiegando che per questo “le linee guida della Lombardia quindi non violavano, anzi, applicavano, la nostra normativa, evitando esiti drammatici di bambini sopravvissuti all'aborto e magari non soccorsi”.
A seguito della sentenza del Tar, il sottosegretario alla Salute ha affermato che “diventa urgente porre il problema di una regolazione a livello nazionale” ed ha quindi annunciato che “il ministero della Salute proporrà subito alle Regioni un accordo vincolante su questo specifico punto”.
 

04 gennaio 2011
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