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Cannabis terapeutica. Entro settembre via libera dal governo. La produrrà l’esercito


Lo riferisce il quotidiano "La Stampa". Secondo il giornale c’è già un via libera da parte dei ministeri interessati, Salute e Difesa mentre l’esecutivo dovrebbe dare il suo consenso definitivo entro fine mese. Sono 9 le Regioni che hanno legiferato sul tema, approvando normative che ne consentono l'utilizzo ai sensi del decreto Turco del 2007.

05 SET - All’estero sono migliaia i pazienti che utilizzano la cannabis terapeutica. Sono persone affette da sclerosi multipla, Sla, fibromialgia, neuropatia, glaucoma, Hiv o con dolori oncologici. In Italia invece nonostante il decreto del 2007 emanato dall'allora ministro della Salute, Livia Turco, che ha riconosciuto l'efficacia farmacologica dell'intera pianta della cannabis, nel 2013 solo 40 pazienti hanno avuto accesso a questa terapia.
 
Nel nostro Paese infatti, come denunciato a più riprese dall’Associazione Luca Coscioni, sono molti ancora gli ostacoli all'accesso a questi prodotti, utili a lenire il dolore delle persone. Ora però la situazione pare stia per cambiare. Infatti, secondo quanto riferisce il quotidiano torinese “La Stampa” il governo si appresta a dare il via libera alla produzione di Cannabis terapeutica. E a farlo sarà l’Istituto farmaceutico militare di Firenze.
 
Sulla materia c’è già il via libera da parte dei ministri della Difesa, Roberta Pinotti, e della Salute, Beatrice Lorenzin. Ed entro la fine del mese in corso dovrebbe arrivare l’assenso definitivo da parte del Governo.
 
Sempre secondo quanto riferisce “La Stampa” a produrre i farmaci derivati dalla cannabis sarà l’Esercito, l’Istituto farmaceutico militare che ha sede a Firenze, stabilimento, nato con l’obiettivo di produrre farmaci per il mondo militare, che ha esteso la sua attività anche al settore civile. 

 
Attualmente sono 9 le Regioni italiane che hanno legiferato sul tema dei farmaci a base di cannabis, approvando normative che ne consentono concretamente l'utilizzo ai sensi di decreto del 2007 emanato dall'ex ministro Turco. Si tratta di Puglia, Toscana, Veneto, Liguria, Marche, Friuli Venezia Giulia, Abruzzo, Sicilia e Umbria.
 
Nonostante il decreto Turco e le normative regionali la maggior parte dei farmaci in questione, non è ancora presente nel mercato italiano e i medici che li vogliono prescrivere, ancora troppo pochi, sono costretti a richiedere l'importazione dall'estero al ministero della Salute. In questo modo si spera che i molti ostacoli all'accesso a questi prodotti possano essere superati.

05 settembre 2014
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