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Disabilità. Argentin (Pd): “Raccolte più di 80mila le firme per il Dopo di noi”


Audizione in commissione Affari sociali alla Camera, ieri, per le associazioni di categoria sulle proposte di legge sul Dopo di noi: “Bisogna tenere distinti il fondo per la non autosufficienza e quello per il Dopo di noi, per evitare confusione”. Appello alla Boldrini per velocizzare l’iter.

12 SET - Mettere la persona con disabilità al centro della legge, tenere distinti il fondo per la non autosufficienza e quello per il Dopo di noi, onde evitare confusione e fare presto. Sono alcuni dei temi emersi ieri durante l’audizione in commissione Affari sociali alla Camera delle associazioni del mondo della disabilità Fish, Fand, Anffas, Fid, Ufha, che hanno poi inviato un appello alla presidente della Camera, Laura Boldrini, affinché la legge sia approvata in fretta. Nel frattempo crescono le firme raccolte a favore della causa.
 
“La petizione che abbiamo lanciato il 25 giugno scorso sulla piattaforma Change.org ha raggiunto quota 80.135 firme” ha annunciato la parlamentare del Pd, Ilena Argentin, prima firmataria di una delle quattro proposte di legge all’esame della commissione che ha poi parlato degli argomenti affrontati durante la seduta.
 
“La prima questione presa in considerazione è formale ma sostanziale da un punto di vista culturale – ha spiegato – ed è stata l’esigenza espressa dalle associazioni di sostituire nel testo della norma i termini “sostegno alle famiglie” con “sostegno alla persona disabile”.
 
È stato giustamente sottolineato, ha poi proseguito, che non sono i familiari a dover essere tutelati ma i loro figli con deficit così come già prevedeva la mia proposta di legge senza però specificare.
 
“Sono pronta a sostituire la terminologia – ha chiarito Argentin – ma voglio evidenziare che il Dopo di noi è una legge che riguarda tutti i disabili, sia fisici sia mentali, e deve comprendere la complessità al suo interno. E’ necessario, quindi, ricordare che i “diversi” sono diversi anche fra di loro e che le famiglie hanno un ruolo legato alle differenti patologie. Tutti, però, devono avere pari opportunità quando verrà a mancare il sostegno parentale”.
 
“La seconda questione – ha spiegato ancora la parlamentare – riguarda la necessità che il fondo per la non autosufficienza e il fondo per il Dopo di noi siano ben delineati e non contrapposti. Io sono pienamente d’accordo sulla distinzione tra i fondi di bilancio – ha concluso – perché si rischierebbe, visto il decentramento regionale dell’assistenza, di avere figli e figliastri secondo il territorio in cui il disabile vive o potrebbe succedere che l’assistenza venga confusa con il diritto al Dopo di noi”.

12 settembre 2014
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