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Specializzazione medicina. Question time di Giannini: “Ci sarà ricalcolo punteggio dei test”


"Si è deciso di procedere con il ricalcolo del punteggio dei candidati neutralizzando le due domande per area che sono state considerate non pertinenti assegnando ad esse un punto come se alle domande fossero state date risposte corrette”. È questa la risposta che la ministra dell’Istruzione e Università ha dato oggi intervenendo alla Camera nel corso del question time rispondendo a quattro interrogazioni.

05 NOV - Nel giorno della protesta organizzata dai Giovani Medici (Sigm) davanti alla sede di Trastevere del Miur, il Parlamento fa pressing sul Governo per far luce sugli errori presenti nelle prove scritte del concorso nazionale per l'ingresso nelle scuole di specializzazione in medicina. Nel corso del question time di oggi pomeriggio alla Camera, il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, è stata chiamata a rispondere a ben 4 interrogazioni presentate rispettivamente da Elena Centemero (Fi), Massimo Enrico Corsaro (Fdi), Francesco D'Uva (M5S) e Titti Di Salvo (Misto).

Queste le risposte del ministro Giannini.

Interrogazione n. 3-01136 presentata da Elena centemero
Giannini. 
Signor Presidente, onorevole Centemero, come lei ha potuto constatare non saranno ripetute le prove di ingresso alle scuole di specializzazione in medicina tenutesi il 29 e il 31 ottobre, né è stato effettuato alcun annullamento della procedura, bensì un comunicato stampa, in quella data che lei ha indicato, che segnalava la presa d'atto di un errore avvenuto nell'inserimento dei dati che vado a specificare più dettagliatamente. La Commissione nazionale invece, istituita con decreto ministeriale del 23 luglio 2014, ha, su indicazione del Ministero, immediatamente vagliato tutti i quesiti proposti ai candidati per lo svolgimento delle prove nell'area medica e in quella dei servizi clinici, che sono le due prove di settore su cui è intervenuto l'errore materiale causato, come per ammessa dichiarazione pubblica, dalla struttura che ha erogato questo servizio cioè il CINECA, e ha stabilito e certificato che sia per l'una che per l'altra 28 domande se 30 sono comunque valide ai fini della selezione. Inoltre quindi questo consente di salvaguardare il principio generale di conservazione dei valori giuridici come l'Avvocatura dello Stato, in un parere specificamente chiesto, ha sottolineato con chiarezza.
La struttura della prova – voglio ricordarlo e chiarirlo – riflette la struttura degli ordinamenti didattici universitari che contemplano un segmento di base o fondamentale e un segmento caratterizzante o di specialità. Questo spiega perché i 30 quesiti che a norma del regolamento sono stati redatti dalla Commissione in oggetto dovevano caratterizzare ed hanno caratterizzato l'area comune e altri dieci invece specifici hanno caratterizzato le due aree specialistiche della sezione medica e di quella clinica. Come emerge dall'allegato 2 del bando, infatti, i settori scientifico-disciplinari cosiddetti fondamentali e di base sono 5 e appartengono sia alle scuole di specializzazione dell'area medica che a quelle dei servizi clinici e questo giustifica e motiva la forte sovrapposizione delle domande, tanto che due su trenta, solo due su trenta, sono state ritenute e sono oggettivamente riferibili solo ad una delle due aree. Pertanto si è deciso, sulla base di questi principi di natura tecnico-scientifica e giuridica, di procedere con il ricalcolo del punteggio dei candidati neutralizzando le due domande in oggetto e riassegnando ad esse un punto come se fosse stata data dal candidato una risposta corretta. Questo quindi è il criterio che è stato seguito sia sotto il profilo scientifico che sotto il profilo giuridico.
Per quello che riguarda Cineca, ricordo che Cineca è un organismo esterno al Ministero, istituito nel 1969. È l'organismo più ampio e forte nell'erogazione quantitativa dei servizi informatici per il sistema universitario italiano.
Che compiti aveva ? Predisposizione e gestione della procedura d'iscrizione online, preparazione dell'applicativo e del software, fase di collaudo per oltre 13 mila postazioni, supporto al MIUR nell'organizzazione degli incontri di formazione sull'applicativo e disposizione delle graduatorie sulla base dei risultati, quello a cui si sta procedendo in queste ore.
L'errore si è riferito al trasferimento di un file dalla seconda alla quarta giornata di prove specialistiche. 
 
Interrogazione n. 3-01137 presentata da Massimo Enrico Corsaro
Giannini.
Presidente, ripeto il fatto che le prove non sono state annullate né saranno ripetute e ripercorro velocemente il percorso che è stato fatto. Il Ministero, per tutelare i candidati, ha chiesto alla commissione nazionale, che si era occupata di validare le domande, di verificare il grado di pertinenza delle domande di area somministrate il 29 e il 31 ottobre con i criteri definiti dal bando e, in data 3 novembre, la commissione stessa ha riconosciuto che ventotto domande su trenta fornite sono pertinenti con i criteri del bando, come già detto. 
Alla luce di questo principio, verificato dalla commissione, e cioè che le due prove sono scientificamente aderenti ai principi del bando, si è deciso e ritenuto, sulla base anche della salvaguardia del principio di conservazione del valore giuridico, di non ripetere le prove e di procedere alla cosiddetta neutralizzazione delle due domande non pertinenti.
La prova selettiva, però, non si è esaurita in un semplice quiz, strumento che comunque garantisce l'oggettività della prova stessa, ma l'ammissione è basata, come lei onorevole sa, su una assegnazione di punteggio data dalla somma della valutazione dei titoli, massimo quindici punti, e della complessità della prova, centoventi punti, suddivisa nelle due parti, generale e specifica. La seconda prova della procedura concorsuale associa a queste due parti le trenta domande fondamentali di area di base, come ho detto prima, e le dieci di area più specifica, e la gran parte di queste domande dei settori scientifici disciplinati presenti nelle due aree sono state validate come comuni sulla base della struttura stessa dell'impianto del corso di studi. 
Le graduatorie che si formano a esito del concorso sono distinte per ogni singola scuola di specializzazione e, quindi, io evidenzio l'importanza che il punteggio sostenuto dai candidati nelle dieci domande specifiche della scuola hanno ed avranno un valore doppio rispetto alle domande invece di area, che sono quelle in cui è avvenuta questa inversione di file. 
Come lei ha ricordato, la prova a carattere nazionale nasce proprio come risposta a criticità delle precedenti modalità che erano di carattere locale. Il concorso locale inoltre – è bene ricordarlo – non consentiva ai candidati di poter concorrere per l'accesso a più sedi nell'ambito della stessa scuola di specializzazione. Quindi, una riflessione generale è sempre opportuna ed è sempre doverosa da parte di chi ha responsabilità di questo tipo, ma non deve dipendere da una circostanza di questo genere. È comunque in atto un tavolo con il Ministero della salute, che sta rivedendo tutte le questioni che riguardano scuole di specializzazione, accesso ai test e quello che riguarda la formazione in ambito medico.
 
Interrogazione n. 3-01138 presentata da Francesco D'Uva
Giannini.
Presidente, onorevole D'Uva, in aggiunta a quanto detto sinora, preciso le seguenti considerazioni, non ancora fatte: ai fini della definizione di questa prova, lo stesso regolamento prevede che la predisposizione dei quesiti sia affidata al Ministero, che si avvale e può avvalersi di soggetti di comprovata competenza in materia, ciò che è avvenuto con decreto direttoriale del 26 maggio 2014. 
La procedura di gara si è conclusa con l'aggiudicazione definitiva ad una società, che si chiama Selexi, e, parallelamente, sono stati individuati gli esperti della commissione nazionale prevista dall'articolo 4 del decreto n. 105 del 2014, che ha regolamentato la selezione per l'accesso alle scuole di specializzazione. 
La commissione si è insediata con l'obiettivo di individuare le discipline fondamentali e caratterizzanti, secondo i criteri che ho già precedentemente espresso. La prova, debitamente validata ed estratta a sorte dalla stessa commissione, è stata poi consegnata direttamente da Selexi a Cineca, per tutelare l'assoluta segretezza e riservatezza dei dati, e l'operazione di questa consegna è stata verbalizzata. 
Le prove si sono svolte regolarmente in tutti e quattro i giorni e il risultato conseguito da ciascuno candidato è stato visibile alla fine della prova, come di consueto in questi casi, e trasmesso al Cineca per la definizione della graduatoria, che, voglio annunciare, oggi stesso sarà pubblicata, come previsto, peraltro, dal bando. 
Dopo alcune segnalazioni, nella data che ha indicato lei, e precisamente il 31 ottobre, il MIUR non ha annullato e non ha emesso alcun provvedimento, ma ha semplicemente annunciato e dichiarato l'irregolarità certificata sia da Cineca che da Selexi. Voglio ricordare, ancora una volta, che il Cineca ha assunto immediatamente la responsabilità materiale, diretta ed esclusiva di questa gestione, che il Cineca non è un organismo che appartiene al Ministero, un organismo interno, e che ha annunciato – e questo sarà il prosieguo di questa vicenda – il risarcimento dei danni, ove questi danni, come cercheremo di appurare, si siano verificati. 
Detto questo, al fine di garantire il corretto svolgimento delle prove, il Ministero si è avvalso anche della collaborazione del personale di vigilanza messo a disposizione dal MIUR: ricordo che sono state coinvolte 1.800 persone per le quattro giornate, e che, quindi, la complessità organizzativa ha dato i risultati attesi di corretto svolgimento, salvo questo errore materiale, che ha inficiato, ma non invalidato, la prova stessa. 
Per quello che lei mi chiede, credo che, naturalmente, questa procedura possa essere ritenuta valida anche ai sensi del principio della conservazione del valore giuridico, e che, quindi, quello che poi seguirà sarà, a seguito della graduatoria, l'assegnazione dei posti nelle sedi indicate dai candidati vincitori, secondo i termini regolari che il bando aveva previsto. 
L'errore materiale che ha commesso il Cineca è ovviamente evidente, ma non può essere generalizzato a tutta una procedura che, per il resto, si è svolta con estrema chiarezza e con estrema regolarità.
 

Interrogazione n. 3-01139 presentata da Titti Di Salvo
Giannini.
Presidente, onorevole, lei correttamente pone i termini di questa questione su due piani diversi, e la ringrazio per questa opportunità di chiarimento. Una cosa è la proporzione tra il numero delle borse di studio per l'accesso alle scuole di specializzazione di medicina e il numero dei laureati in medicina, e una cosa è la vicenda che si è verificata sul primo concorso nazionale per l'accesso alle scuole medesime. In merito al primo punto, io voglio ricordare come questo Governo si sia immediatamente impegnato, anche attraverso il mio Ministero e il mio personale coinvolgimento – come era naturale e fisiologico che avvenisse –, per aumentare il numero previsto allora – parlo del marzo 2014 – di 3.300 borse a 5 mila borse, che sono quelle su cui si è svolta la selezione. Questo è un dato chiaro e forte dell'impegno di questo Governo e mio personale per far sì che questa quota possa progressivamente aumentare.
La questione della selezione e, quindi, del mantenimento di criteri saldamente meritocratici per l'altro punto che lei evoca, cioè l'accesso alla facoltà di medicina, ai corsi di studio di medicina e, quindi, successivamente alle scuole di specializzazione, è un altro tema che sta molto a cuore a questo Governo, è un tema su cui il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, che mi onoro di dirigere, il Ministero della salute e le altre forze di Governo coinvolte stanno riflettendo per poter procedere a una rivisitazione, ferma restando la programmazione del numero dei medici necessari e fermo restando il collegamento migliorabile – questa è la mia personale opinione – del rapporto tra numero dei medici e numero degli specializzandi. Quindi, sono due livelli distinti su cui credo che il Governo abbia già dato prove molto significative e concrete di impegno e di soluzione delle questioni trovate sul tavolo ed è uno dei fronti su cui ci impegneremo a lavorare nelle settimane future.
Quello, però, che voglio ricordare, a chiarezza dei punti specifici che lei ha evocato, è che il fabbisogno del numero dei medici non è decisione o calcolo che dipende direttamente dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca – come è ovvio e naturale che sia –, ma dipende dal concerto del Ministero della salute con le regioni, che naturalmente poi in definitiva coinvolge le facoltà universitarie e, quindi, il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca. Che su tutto questo capitolo si possa e si debba fare una riflessione che meglio collega – ribadisco – il numero dei laureati in medicina al numero delle borse di specializzazione disponibili è assolutamente condivisibile, se non necessario. Ma è argomento assolutamente distinto da quello di cui si è parlato in prima istanza nella serie di interrogazioni di questo pomeriggio. 

05 novembre 2014
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