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Giornata internazionale delle persone con disabilità. A Palazzo Chigi Renzi, Lorenzin e Giannini. Il premier: "Le risorse ci sono ma vadano a chi ne ha veramente bisogno"


"Questo è il governo, ha sempre detto Renzi, che ha messo più soldi di tutti sul sociale: facciamo sì che servano e che siano spesi bene". "Legge delega su Terzo settore in Aula entro marzo". Lorenzin: "Paese troppo frammentato tra assistenza sociale e sanitaria". Giannini: "Docente di sostegno non sia delegato all'esclusione".

03 DIC - "Abbiamo stabilizzato e aumentato da 400 a 500 milioni il 5 per mille. Aumentate anche le risorse per il sociale: dobbiamo impegnarci perché vadano a chi davvero ha bisogno e non a chi pretende di accedervi, senza avere le caratteristiche di trasparenza e correttezza necessarie. Terzo settore diventi primo settore. Tra un anno ritroviamoci per verificare". Così il presidente del Consiglio Matteo Renzi, questa mattina a Palazzo Chigi all'incontro organizzato in occasione della Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità dai ministeri della Salute, del Lavoro e dell'Istruzione, in collaborazione con Fish e Fand. 
 
 "Le riforme - ha sottolineato - hanno senso se nella vita quotidiana i cittadini toccano con mano il cambiamento: nel settore dell'attenzione agli altri, si gioca una rande parte della credibilità della classe politica. In particolare - ha aggiunto - ci giochiamo la faccia sulla riforma del terzo settore, che credo andrà in aula entro marzo".
 
Dal punto di vista economico, "le risorse per i fondi sociali sono aumentate, ma occorre anche una battaglia culturale - ha detto ancora Renzi - Le persone con disabilità sanno che non si può ridurre il tema della disabilità a un unico settore, perché ci sono tante storie diverse. Per questo - ha annunciato - offro qui la mia piena disponibilità ad andare nei territori, per portare avanti insieme il lavoro per il cambiamento". "Dobbiamo dimostrare che il terzo settore è in realtà un primo settore, senza questa battaglia culturale non andremo da nessuna parte".
 
Per iniziare a lavorare in questo senso, il premier ha quindi lanciato una proposta ai rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni presenti: "Passo dopo passo, nelle prossime settimane, verifichiamo insieme i punti da smarcare. Questo è il governo che ha messo più soldi di tutti sul sociale: facciamo sì che servano e che siano spesi bene. Diamoci appuntamento tra un anno, per verificare ciò che sarà stato fatto: io sono a vostra disposizione - ha concluso - ma serve un investimento di natura educativa e culturale, per vincere questa sfida della credibilità".
 
Integrazione socio-sanitaria, Lea e nomenclatore: le priorità di Lorenzin. Integrazione socio-assistenziale, aggiornamento dei Lea e del nomenclatore tariffario. Non queste le tre priorità indicate dalla ministra Beatrice Lorenzin, intervenendo questa mattina presso la Sala Verde di palazzo Chigi, all'iniziativa organizzata dai ministeri della Salute, del Lavoro e dell'Istruzione, insieme a Fish e Fand, in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità. "Un'occasione per fare insieme il punto sulle cose fatte e sulle tante da fare - l'ha definita la ministra - Abbiamo una legislazione tra le migliori, ma anche un gap tra la normativa e la pratica quotidiana di famiglie e operatori. Il Paese è frammentato tra l'assistenza sanitaria e quella sociale: su questo dobbiamo focalizzarci. Abbiamo creato un modello - ha detto ancora Lorenzin - che prevede la distinzione tra ospedale e territorio: quest'ultimo deve diventare luogo accogliente per i tanti livelli di disabilità".
 
Il ministro ha quindi ricordato i "passi avanti compiuti recentemente, a partire alla ricerca della diagnosi precoce, tramite percorsi formativi per medici e studenti universitari. C'è una sensibilizzazione in corso - ha detto - anche grazie al Programma di azione biennale, che dobbiamo assolutamente realizzare. A patire proprio dall'integrazione socio-assistenziale, con un sistema di accesso unico ai servizi. Ci sono modelli ancora difficilmente accettabili -ha ricordato Lorenzin - come la certificazione da ripetere periodicamente, anche in caso di malattie croniche conclamate. La burocrazia incide, in modo anche umiliante, sulla vita delle persone e delle famiglie".
 
Giannini: "Docente di sostegno non sia delegato all'esclusione". "Penso che questa celebrazione, in una sede tanto solenne, sia un atto di rilevanza istituzionale, perché pensiamo che disabilità non sia uno dei mille problemi della società e della scuola, ma il punto fondamentale in cui si possono verificare le buone politiche". Politiche che devono essere costruite e realizzate proprio a partire dalla scuola e dai "bambini speciali, che ogni giorno si scontrano o s'incontrano con il giudizio dei compagni, con le barriere architettoniche, con sistemi standardizzati inadeguati alla complessità dei bisogni. La forza morale che questi bambini e i loro genitori hanno dentro - ha detto quindi Giannini - è la prova più grande di questa riserva etica, che il nostro paese conserva e che dobbiamo rivendicare". Per la ministra, però, nel nostro paese c'è abitudine non ancora superata di dire ‘maluccio' della scuola e di altri contesti. Questo non aiuta, ma ci impedisce almeno di dormire sugli allori". L'Italia, d'altra parte, deve essere orgogliosa di alcune conquiste importanti, come "l'abolizione, per prima, nel 1971, delle scuole speciali".
 
Fondamentale, per la tenuta del sistema scolastico di fronte alle diverse esigenze cui è chiamato a rispondere, è la "formazione degli insegnanti: con le associazioni - ha riferito Giannini - insistiamo che l'insegnante di sostegno non sia delegato all'esclusione, perché questo è un modo antiquato di affrontare il tema". Il modo nuovo e la prospettiva futura derivano invece da "La buona scuola - ha ricordato la ministra - che ha concluso da poco la sua fase di consultazione e di cui il 15 dicembre presenteremo i risultati: emerge chiaramente che le buone pratiche, anche nel campo della disabilità, devono essere messe a sistema, per diventare pratica diffusa. Stiamo superando un punto di svolta culturale - ha concluso Giannini - verso una politica dell'istruzione che sia inclusiva. Per questo, occorre perfezionare alcuni strumenti: la revisione del sistema di certificazione, la regolamentazione della figura dell'assistente educativo, il tentativo di conciliare l'enorme contenzioso sul sostegno. Infine, credo che il presidente Renzi prenderà in considerazione una proposta molto interessante: quella di istituire un consigliere alla disabilità, a cui faccia capo una visione di sintesi sul problema".
 
Fonte: SuperAbile.it

03 dicembre 2014
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