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Stamina. D’Ambrosio Lettieri (Fi): “Caso sia da monito. Punto fermo deve essere fondatezza scientifica cure”


Così il capogruppo Fi in Commissione Igiene e Sanità del Senato ha commentato la vicenda Stamina. D'Ambrosio Lettieri ha poi sottolineato come, per difendere la vita, "occorre difendere innanzitutto la fondatezza scientifica delle cure e la correttezza delle sperimentazioni".

26 GEN - “Mi auguro che il caso Stamina, che vede oggi a processo per truffa l’ideatore del metodo omonimo, sia da monito a tutti, in primis alla politica che è chiamata ad indirizzare, legoiferare e compiere scelte dirimenti per il bene comune e la tutela della salute pubblica. Dopo aver promosso nella Commissione Sanità del Senato, insieme ad altri miei colleghi, una indagine conoscitiva su un tema così delicato perché toccava anche le corde più profonde della umana solidarietà e della empatia verso la disperazione di tanti pazienti e di tanti loro familiari alla ricerca anche di una piccolissima speranza di guarigione o di miglioramento, ne confermo oggi tutte le ragioni. La prudenza e l’approfondimento, pur di fronte ad una opinione pubblica spaccata e a posizioni differenti anche sul piano della giustizia, erano passi obbligati". Così Luigi d’Ambrosio Lettieri, capogruppo Fi in Commissione Igiene e Sanità del Senato, è intervenuto sulla vicenda Stamina.

"Abbiamo avuto ragione, ma non basta. Va sottolineato e ricordato, infatti - ha proseguito il senatore di Fi - come il legislatore si sia trovato costretto a un certo punto, a privilegiare i principi di continuità terapeutica e le esigenze di non interferenza con provvedimenti dell’autorità giudiziaria che ordinavano la prosecuzione delle somministrazioni col metodo Stamina cominciate in alcuni ospedali italiani. Il Ministero della Sanità ha poi escluso, nel novembre del 2014, la prosecuzione della sperimentazione dal decreto adottato, sulla base della relazione dell’apposito comitato scientifico e nelle more del giudizio costituzionale cui si era appellato un paziente in merito alla presunta violazione dei diritti costituzionali del decreto Balduzzi, che consentiva, appunto, il trattamento Stamina solo nei casi in cui la cura fosse già iniziata".

"Appare chiaro che dagli errori compiuti, come dalle scelte positive dobbiamo ripartire. Con un punto fermo: e cioè il principio della fondatezza scientifica che il legislatore dovrebbe tenere sempre bene a mente e che i cittadini dovrebbero considerare quale presupposto imprescindibile a salvaguardia della tutela della propria salute. Ciò su cui dobbiamo riflettere è il fatto che per difendere la vita occorre difendere innanzitutto la fondatezza scientifica delle cure e la correttezza delle sperimentazioni. Altre strade - ha concluso D'Ambrosio Lettieri - quelle percorse dai profeti dell’inganno che tradiscono le speranze dei malati, devono essere prontamente sbarrate”.

26 gennaio 2015
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