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Biotestamento: ripreso l’esame alla Camera


Dopo la decisione della conferenza dei capigruppo di mandare in Aula il testo per febbraio alla Camera è ripreso l’esame del provvedimento in commissione Affari costituzionali (in allegato il resoconto della seduta di ieri). Le differenze del testo su cui si confronterà l’assemblea di Montecitorio rispetto a quello licenziato dal Senato due anni fa.

26 GEN - Si va dunque avanti sul testamento biologico. Dopo un lungo stop la commissione Affari costituzionali ha ripreso l’esame del provvedimento per fare in modo che per febbraio si possa veramente arrivare al voto dell’Aula della Camera come deciso dalla conferenza dei capigruppo pochi giorni fa.
Certo poi il biotestamento, avendo subito delle modifiche, dovrà tornare al Senato dove era stato approvato quasi due anni fa nel marzo del 2009.
Tra le modifiche più importanti apportate dalla commissione Affari sociali c’è da registrare l’apertura su alimentazione e idratazione che non sono considerate terapie e quindi potranno essere sospese qualora dovessero risultare inefficaci.
 
“Il testo non è stato stravolto – disse all’epoca Giuseppe Palumbo (Pdl), presidente della commissione Affari sociali della Camera, dopo l’approvazione – ma ci sono state delle modifiche importanti che lo hanno cambiato un pò senza mutarne la struttura”.
 
Un lavoro lungo e delicato quello svolto da Palumbo e colleghi durato dieci mesi: da luglio 2009 a maggio 2010 poi lo stop improvviso in cui sembrava che la Camera si fosse dimentica del biotestamento. Fino a pochi giorni fa quando comoe detto la conferenza dei capigruppo, nel decidere l’agenda dei lavori per il 2011, ha stabilito per il testamento biologico l’esordio in Aula a febbraio.
 
I nove articoli su cui si confronterà l’Assemblea di Montecitorio che compongono il ddl, seppur con delle modifiche, è il testo Calabrò licenziato dal Senato con 150 voti a favore, 123 contrari e 3 astenuti, nel marzo del 2009.
 
Queste le principali novità introdotte in Commissione Affari sociali della Camera
 
Alimentazione e idratazione.Non sono considerate terapie, come previsto nel disegno di legge Calabrò, ma potranno essere sospese qualora non risultassero più efficaci nel fornire al paziente i fattori nutrizionali necessari o addirittura dovessero danneggiarlo.
 
A chi si rivolge.La legge non è rivolta solo ai pazienti in stato vegetativo, ma anche a chi si dovesse trovare “nell’incapacità permanente di comprendere le informazioni circa il trattamento sanitario e le sue conseguenze”.
 
Modalità.Le dichiarazioni anticipate di trattamento (Dat) sono valide sole se espresse nelle forme espressamente previste dalla legge ovvero: soltanto in forma scritta o dattiloscritta con la firma autografata del “paziente”'. In questo modo vengono dunque escluse le nuove tecnologie come i video o le ricostruzioni postume che tanto hanno fatto discutere nel caso della giovane Englaro.
 
I Lea. Ai pazienti in stato vegetativo sarà garantita l’assistenza ospedaliera, residenziale o domiciliare, prevista nei Livelli essenziali di assistenza.
 
La famiglia.Qualora un paziente non dovesse nominare un fiduciario, i suoi compiti saranno adempiuti dai familiari secondo quanto previsto dal Codice civile.
 
Non vincolanti per il medico.Le volontà espresse dal paziente nelle dichiarazioni anticipate di trattamento restano non vincolanti per il medico curante. Qualora sorgessero controversie tra medico e fiduciario, sarà vincolante il parere del collegio dei medici in quanto si tratta di valutazione clinica. 

26 gennaio 2011
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