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Liberalizzazioni. Gullotta (Parafarmacie): “Ecco i fatti e i dati che smentiscono Federfarma”


Nessun rischio per la salute pubblica: le parafarmacie hanno gli stessi requisiti di sicurezza e controllo delle farmacie. E nessun rischio di fallimento del sistema: a otto anni dalla prima liberalizzazione, le 17mila farmacie  hanno continuato a veicolare il 93% dei farmaci venduti anche nelle parafarmaci.

09 FEB - “Le farmacie hanno paura di perdere il mercato della Fascia C e così si accaniscono presentando scenari catastrofici nell’eventualità che i farmaci con ricetta (a carico del consumatore) siano concessi anche alle Parafarmacie: è il momento di fare una volta per tutte chiarezza”. 
 
È quanto dichiara il presidente della Federazione Nazionale delle parafarmacie italiane, Davide Gullotta, in vista di un pacchetto di liberalizzazioni comprensivo dei farmaci, annunciato dal ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi.
 
“È innanzitutto palesemente falso – dichiara Gullotta – affermare che se le parafarmacie venderanno anche i farmaci di Fascia C ci sarà un abuso di medicinali: la fascia C viaggia, infatti, indissolubilmente con la prescrizione medica e sempre dietro ricetta continuerà ad essere dispensata. È falso ugualmente paventare il pericolo per la salute pubblica, perché nelle parafarmacie vigono gli stessi requisiti di sicurezza e controllo previsti nelle farmacie, oltre al fatto che nelle parafarmacie lavorano farmacisti (abilitati e inscritti all’ordine professionale) molti dei quali in passato erano a loro volta dipendenti, direttori e in alcuni casi anche proprietari di farmacia”. 
 
Più nel dettaglio, dati alla mano, prosegue Gullotta “è altresì falso affermare che il ‘sistema farmacia’ fallisce se si liberalizza anche la Fascia C: dopo otto anni dalla prima liberalizzazione le 17mila farmacie italiane continuano a veicolare il 93% (dati IMS Health)  dei farmaci ad oggi venduti anche nelle parafarmacie”. 
Quanto alla fascia C, essa rappresenta il 16,7% del fatturato delle farmacie: “Se anche questa percentuale si liberalizzasse così come è accaduto con il farmaco Sop (senza obbligo prescrizione) e Otc (da banco), le farmacie avrebbero una diminuzione di fatturato ridicola. Il grosso del fatturato per le farmacie è infatti il farmaco di Fascia A, che vale il 69,6% del mercato”.
 
Non da ultimo infine è significativo un raffronto con l’Europa: “In Germania – ha concluso – la professione è interamente liberalizzata e i dipendenti Farmacisti  sono addirittura pagati come dirigenti Sanitari (circa 3mila euro al mese, a fronte dei 1.300 euro dei dipendenti italiani): ciò nonostante nessuna lobby in Germania ha mai gridato al fallimento”.

09 febbraio 2015
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