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Liberalizzazioni. Anche i grossiti contro: “Non indebolire ulteriormente il sistema di distribuzione dei farmaci”


Per l’Associazione Distributori Farmaceutici, con l’approvazione dei provvedimenti in discussione il processo di allestimento e consegna delle forniture “andrebbe sia a dilatarsi nei costi per effetto dell'aumento dei punti vendita da servire, sia a incidere su un volume drasticamente ridotto, rendendo economicamente insostenibile l'attività del grossista”.

10 FEB - L’Associazione Distributori Farmaceutici chiede al governo di “non indebolire ulteriormente il sistema distributivo, già in precario equilibrio, con i profondi interventi in discussione”. “La tenuta del sistema distributivo, che garantisce un elevato livello di professionalità al servizio dei cittadini da parte delle oltre 18.500 farmacie presenti nel territorio, rifornite non meno di 2 volte al giorno dai distributori intermedi a pieno assortimento operanti in Italia, è fortemente minacciata dai provvedimenti in discussione e ci impone – dichiara il presidente dell'Adf Mauro Giombini – di rappresentare con determinazione e viva preoccupazione ai Ministri Beatrice Lorenzin e Federica Guidi che nuovi e ulteriori interventi nella direzione proposta comporterebbero l'inevitabile e elevato incremento dei costi operativi, con la conseguente ricaduta sul piano finanziario e che pertanto non sarebbero sostenibili L'allargamento nella dispensazione della fascia C anche a GDO e parafarmacie va vista infatti in correlazione alla imminente apertura di oltre 2.500 farmacie già prevista in ossequio alla legge Balduzzi”.

Secondo Giombini, “per contenere il prevedibile e significativo aumento dell' incidenza dei costi sul fatturato realizzato, peraltro in costante riduzione nel corso degli ultimi anni - anche per effetto delle vendite dirette da parte delle industrie cresciute a dismisura fino a quasi il 30% sul totale - si imporrebbe nei fatti la necessità vitale di rivedere l'intero impianto dell'attività svolta dai grossisti, già effettuata in sensibile perdita per effetto della drastica riduzione nella remunerazione della fascia A fissata per legge nel 2010. A tutta evidenza, infatti, il processo di allestimento delle forniture plurigiornaliere e quello delle relative consegne andrebbe sia a dilatarsi nei costi per effetto dell'aumento dei punti vendita da servire, sia a incidere su un volume drasticamente ridotto, rendendo pertanto economicamente insostenibile l'attività del grossista sia nell'attuale livello di servizio che in assoluto”.

Per il leader dell’Adf è infine da rimarcare anche “l'impatto finanziario che genererebbe ulteriori, gravi tensioni, in un quadro che vede attualmente oltre 3.000 farmacie in forte difficoltà, delle quali oltre il 10% approdate a procedure concorsuali, che hanno comportato la crisi irreversibile di numerose società dell'anello distributivo intermedio nell'ultimo periodo”.

10 febbraio 2015
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