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Terra dei fuochi. In Gazzetta il decreto. Ok a prodotti agricoli su terreni rischio presunto 5 e 4


Previsto invece il divieto di commercializzazione dei prodotti provenienti dagli ulteriori 31 comuni, individuati dalla successiva direttiva 16 aprile 2014, a meno che non siano oggetto di indagini analitiche che ne dimostrino la conformità, in attesa della conclusione delle indagini dirette ed indirette e della loro valutazione. IL DECRETO

13 MAR - Pubblicato Gazzetta Ufficiale il decreto del 12 febbraio 2015 firmato dai Ministri della Salute, delle Politiche agricole, alimentari e forestali e dell’Ambiente e tutela del territorio e del mare, che individua i terreni della Regione Campania idonei alle produzioni agroalimentari, quelli con limitazioni a determinate produzioni agroalimentari e in determinate condizioni, quelli idonei alle produzioni non agroalimentari e quelli con divieto di produzioni agroalimentari e silvo-pastorali.

Il decreto è stato predisposto sulla base dei risultati delle indagini dirette e indirette, contenuti nella relazione del 30 gennaio 2015 del Gruppo di Lavoro ad hoc costituito, effettuate sui terreni con un livello di rischio presunto molto alto (livello 4 e 5) di contaminazione ambientale, presenti nei 57 Comuni delle province di Napoli e Caserta individuati dalla direttiva 23 dicembre 2013.

Complessivamente per i siti con livello di rischio presunto 5 e 4, su un totale di 42,95 ettari di superficie agricola classificata, risultano nella classe a (terreni idonei alle produzioni agroalimentari) 15,53 ettari pari al 36,1 per cento. Rientrano, invece, nella classe d (terreni con divieto di produzioni agroalimentari) 15,78 ettari pari al 36,7 per cento. I rimanenti 11,6 ettari, pari al 27 per cento rientrano nella classe b (terreni con limitazione a determinate produzioni agroalimentari in determinate condizioni). Vietata l'immissione sul mercato dei prodotti delle singole colture per i terreni in classi di rischio 3,4 e 5 degli ulteriori 31 comuni che saranno oggetto d'indagine.

Altri controlli diretti e indiretti sui terreni di livello di rischio presunto 5 e 4 da parte del Gruppo di Lavoro hanno riguardato, a seconda dei casi, indagini radiometriche superficiali, per monitorare i livelli di radioattività nello strato superficiale del suolo, indagini geomagnetometriche, per verificare l’eventuale interramento di rifiuti di natura ferrosa, campionamenti di suolo, di acque usate a scopo irriguo, di prodotti agricoli/foraggi e di vegetazione spontanea nonché accertamenti visivi, per individuare la presenza di rifiuti superficiali. Tutti i prodotti agricoli destinati all’alimentazione umana sono risultati conformi ai limiti di legge.

Previsto inoltre il divieto di commercializzazione dei prodotti provenienti dagli ulteriori 31 comuni, individuati dalla successiva direttiva 16 aprile 2014, a meno che non siano oggetto di indagini analitiche che ne dimostrino la conformità, in attesa della conclusione delle indagini dirette ed indirette e della loro valutazione, con la stessa metodologia utilizzata per la valutazione dei terreni ricadenti nei primi 57 Comuni.
 

13 marzo 2015
© Riproduzione riservata

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