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AssoGenerici: “No a ulteriori tagli alla farmaceutica. Revisioniamo invece il sistema del payback”


In caso contrario i tagli si rivelerebbero insostenibili per tutti i produttori di farmaci equivalenti, in particolare per il canale ospedaliero. Hausermann, plaude alla posizione espressa da Chiamparino e aggiunge che è preferibile “promuovere anche politiche incentivanti e di vera concorrenza tra i farmaci coperti da brevetto e i generici”.

01 APR - “I tagli alla farmaceutica paventati con un decreto legge Omnibus, si parla di 300 milioni per la sola farmaceutica, possono trasformarsi in un colpo che il comparto del farmaco equivalente non potrebbe sopportare”.
 
È quanto ha dichiarato il presidente di AssoGenerici, Enrique Hausermann, in merito alla posizione espressa da Sergio Chiamparino, Presidente della Conferenza delle Regioni, nei giorni scorsi.

“Il riferimento è alla lettera scritta dal Presidente Chiamparino al Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e al Ministro della salute, Beatrice Lorenzin. Rispetto a questa ulteriore “spending review” – ha ricordato Hausermann –  Chiamparino correttamente afferma che ‘in alcuni settori, come quello della farmaceutica, alcune procedure come i tetti di spesa e i criteri di riparto del payback, hanno dimostrato diverse criticità nell’applicazione’. Da tempo AssoGenerici sostiene che ulteriori riduzioni delle risorse destinate all’assistenza farmaceutica se non accompagnate a una coerente revisione del sistema del payback, si rivelerebbero assolutamente insostenibili per tutti i produttori di farmaci equivalenti, con particolare riferimento al canale ospedaliero”.
 
“Abbiamo più volte richiamato l’attenzione sul fatto che le aziende dell’equivalente – aggiunge Hausermann – pur essendo i principali garanti della sostenibilità della spesa farmaceutica, attraverso lo strumento del payback continuano a esser caricate dei tagli alla spesa al pari dei produttori dei ben più costosi farmaci a brevetto A questi aspetti ci auguriamo che il presidente Chiamparino si riferisca nell’auspicare i necessari correttivi ai criteri di riparto del payback. Non possiamo tuttavia non rilevare come ancora una volta, si senta parlare di manovre una tantum che hanno dimostrato avere effetti di beve termine sulla spesa, ma distruttivi sul ciclo economico di un settore come quello del farmaco, che ancora oggi è una delle colonne della ripresa economica”.
 
“Perché non pensare ad una ricetta diversa per una volta”, si chiede il presidente di Assogenerici. Quale? Prima di tutto promozione della cultura dell’appropriatezza, con i farmaci equivalenti e biosimilari in prima linea nel garantire ampio accesso a terapie gold standard, e contemporanea rimozione di ostacoli protezionistici come il patent linkage, “una stortura tutta italiana che anche durante la recente conferenza internazionale organizzata a Roma dall’Autorità Antitrust Italiana e l’Oms della proprietà intellettuale WIPO, è stata largamente censurata”.
 
Il nostro Paese “sembra quasi abbia paura di liberarsi alla concorrenza. Per questo mi auguro che si crei la consapevolezza che il ddl Concorrenza, se resta nella versione che conosciamo con l’assenza della rimozione di questa stortura, sarà un’occasione clamorosamente mancata per favorire davvero la competizione nel settore. Perché è da qui che si dovrebbe partire per dare al mercato del farmaco una struttura all’altezza dei tempi e dei mutamenti in atto a livello mondiale, il resto è quadratura forzosa, e temporanea, dei bilanci”.
 
AssoGenerici ribadisce quindi con forza che non promuovere politiche incentivanti e di vera concorrenza tra i farmaci coperti da brevetto e i generici, oppure ostacolare la competizione tra biosimilari e biologici originatori, è una tendenza che minaccia la sostenibilità del sistema e riduce, per i cittadini, le possibilità di accesso alle cure a elevato costo. “Rimuovere i paletti, concorrenziali e di governance – ha concluso – significa avere una visione chiara dell’interesse dei pazienti e di questo settore industriale. Ci auguriamo di poter contare sul supporto delle Regioni per queste battaglie”

01 aprile 2015
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