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Def 2015. Chiamparino: “Non ci sono margini per altri tagli alle Regioni. Governo incrementi Fondo sanitario”


Così il presidente della Conferenza delle Regioni ha commentato il Def ai microfoni di Rai News. Per Chiamparino è "paradossale" parlare di nuovi tagli appena conclusa la trattativa sulla legge di stabilità. "Il taglio di 2,2 mld del fondo sanitario che abbiamo accettato per quest'anno non potrà essere replicato per il prossimo, a meno di non ridurre le prestazioni”.

08 APR - “Non vedo margini, dopo i cinque miliardi già tagliati". Così il presidente della Conferenza delle Regioni, Sergio Chiamparino, parla del Def. Ai microfoni di Rai News, il Presidente del Piemonte sottolinea che "una operazione di razionalizzazione delle partecipazioni non può avere ricadute di cassa immediate, se non minime". Piuttosto, “si può fare un programma di medio periodo che consenta di migliorare il sistema delle partecipazioni pubbliche, locali e centrali”. Infine Chiamparino torna a chiedere al governo un “incremento del fondo sanitario” dopo i sacrifici delle Regioni sullo stanziamento di quest'anno.

"E' paradossale che si parli di nuovi tagli appena conclusa la trattativa sulla legge di Stabilità”, aveva già spiegato al quotidiano La Repubblica il presidente della Conferenza delle Regioni, Sergio Chiamparino. Difficile, insomma considerare l’ipotesi di tagliare ancora dopo i sacrifici del 2014, per Chiamparino “sicuramente non è una cosa semplice. perché nel 2014 le Regioni hanno tagliato 5,5 miliardi di euro. Un miliardo e settecento di tasse nazionali che serve a garantire il monte stipendi dei dipendenti. Al contrario, noi avremmo bisogno di garanzie di segno opposto: il taglio di 2,2 miliardi del fondo sanitario che abbiamo accettato per quest'anno non potrà essere replicato per il prossimo, a meno di non ridurre le prestazioni”.

“Ci sono Regioni, come il Piemonte, che devono rientrare dal disavanzo sanitario accumulato negli anni scorsi. Altre che non sono in questa situazione - prosegue -. Ma in generale non si può pensare di continuare a chiedere sacrifici senza immaginare che ci siano conseguenze sulle prestazioni ai cittadini”. Quanto alla scelta su chi debba risparmiare di più, “non si tratta di aprire una guerra tra istituzioni - spiega Chiamparino -. Ma io credo che ci siano amministrazioni centrali dello Stato che potrebbero forse contribuire maggiormente alla riduzione delle spese. Sono ragionamenti che si potranno fare solo quando avremo in mano le proposte dei ministeri competenti. Credo che ci dovremo incontrare per discuterne tutti insieme”.

“Credo che l'unico settore in cui si possa ancora intervenire sia quello della riduzione del numero delle società partecipate. Ma qui dobbiamo dirci le cose con chiarezza, senza prese in giro - aggiunge -: la riduzione delle partecipazioni regionali è certamente un'operazione virtuosa ma i suoi effetti non sono immediati. Si vedono nel medio periodo ed è dunque illusorio pensare che questa possa essere la chiave per consistenti riduzioni di spesa nel 2016”.

Fonte: Regioni.it 

08 aprile 2015
© Riproduzione riservata

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