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Gutgeld (Pd): “In sanità importanti spazi di recupero”. Si punta sulle centrali di acquisto 


A partire da settembre “gran parte della spesa pubblica” dovrebbe essere affidata a “qualche decina di centrali di acquisto” e questo permetterà di “lavorare sugli sprechi della sanità” e di trovare risorse da “investire in quelle aree del paese dove il livello qualitativo dei servizi sanitari è assolutamente insufficiente”. Parola di Yoram Gutgeld, nuovo commissario per la revisione della spesa, ospite ieri alla trasmissione Otto e Mezzo.

10 APR - L’obiettivo è “migliorare il livello dei servizi della sanità”. Per farlo è necessario realizzare “economie ed efficienze” per potere avere risorse da “investire in quelle aree del paese dove il livello qualitativo dei servizi sanitari oggi è assolutamente insufficiente”. E “all’interno della sanità ci sono importanti spazi di recupero” di risorse. Ne è convinto Yoram Gutgeld, nuovo commissario per la revisione della spesa e deputato PD, che intervenendo ieri sera alla trasmissione Otto e Mezzo, su La7, ha spiegato anche quale sarà il principale strumento per raggiungere questo obiettivo: le centrali di acquisto. Per evitare, anzitutto, che un ospedale della stessa Regione compri un farmaco o dispositivo per 100 euro e un altro, nella stessa Regione, compri lo stesso dispositivo o lo stesso farmaco per 250 euro. “Questo è quello che succede oggi, anche nelle Regioni dove la sanità funziona”, ha affermato Gutgeld.

“L’anno scorso – ha quindi spiegato il commissario alla Spending Review - abbiamo impostato un discorso di concentrazione delle centrali di acquisti ed entro settembre contiamo di averne qualche decina a cui affidare gran parte della spesa pubblica. In questo modo sarà possibile lavorare sugli sprechi e il farmaco acquistato attraverso la centrale di acquisto costerà uguale in tutti gli ospedali e anche meno di quanto accada nel migliore dei casi”. Altro capitolo di risparmio potrebbe essere, secondo Gutgeld, gli emolumenti dei consiglieri regionali. Un atto “importante non tanto per l’entità dei costi, quanto per il messaggio che trasmette”.

Interrogato da Lilli Gruber riguardo la chiusura dei piccoli ospedali, Gutgeld ha risposto che “c’è già piano di chiusura ospedali piccoli, ed è sacrosanto perché riguarda tanto il tema dei costi, ma soprattutto la qualità dei servizi. Questi ospedali non possono garantire i livelli di qualità necessari”.

Per raggiungere gli obiettivi di efficienza, saranno necessari “almeno 2-3 anni”, nel corso dei quali verranno “portate avanti e incrementate” anche “molte” proposte messe in campo dall’ex commissario alla Spendinw Review Carlo Cottarelli che, secondo Gutgeld, “ha lavorato assolutamente bene”.

Gutgeld è ottimista. “C’è molta volontà e la qualità delle persone della Pubblica Amministrazione è migliore di quanto si pensi. Con le idee chiare e la sinergia e la determinazione giusta, si fa tutto”.
 

10 aprile 2015
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