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Farmaci veterinari. De Filippo: “Proposta revisione normativa in discussione al Consiglio europeo per abbattere prezzi”. M5S: “Nessun nuovo elemento”


Il sottosegretario alla Salute risponde ad un’interrogazione del M5S che chiedeva una modifica della disciplina e le ragioni dell’elevato prezzo dei generici ad uso veterinario. De Filippo: “Occorre rispettare direttiva Ue”. Gagnarli (M5S): “Insoddisfatti della risposta. Non fornisce elementi nuovi”.

15 LUG - “Attualmente, è in discussione presso il Consiglio Europeo la proposta presentata dalla Commissione U.E. di revisione della normativa comunitaria, che ha evidenziato come le esigenze del settore veterinario siano sostanzialmente diverse da quelle del settore umano. 
Nella proposta di revisione ci sono molte novità, che potrebbero essere favorevoli alla riduzione dei prezzi dei medicinali, viste le iniziative di semplificazione presenti nel testo”. È quanto ha affermato il sottosegretario alla Salute, Vito De Filippo in risposta all’interrogazione (LEGGI IL TESTO COMPLETO) della deputata del M5S Chiara Gagnarli che chiedeva di “modificare la disciplina del 2006 per rendere possibile da parte dei veterinari la prescrizione di farmaci generici e/o destinati all'uso umano per la prevenzione e la cura delle patologie animali”. E quali fossero le “ragioni del costo elevato dei farmaci generici ad uso veterinario e se non intenda valutare la possibilità di predisporre una regolamentazione specifica per il prezzo di tali medicinali, così come avviene per i generici ad uso umano”.
 
De Filippo nel ricordare “che la normativa sulla produzione e distribuzione dei medicinali veterinari è armonizzata a livello europeo” ha in ogni caso riassunto gli esiti di un Tavolo con le Associazioni di settore tenutosi il 29 gennaio 2015 in cui è stato evidenziato come occorre: aumentare la disponibilità dei medicinali veterinari; ridurre gli oneri amministrativi; stimolare la competitività e l'innovazione; migliorare il funzionamento del mercato interno; affrontare il rischio per la sanità pubblica rappresentato dalla resistenza agli antimicrobici.
Infine il sottosegretario ha evidenziato come “sia importante anche che l'Associazione dell'Industria Farmaceutica nel settore veterinario compia una opportuna opera di sensibilizzazione nei confronti delle aziende associate, affinché esse orientino le proprie strategie di mercato nella direzione del contenimento del prezzo dei medicinali veterinari”.
 
 
La risposta integrale del sottosegretario alla Salute.
È opportuno ricordare che la normativa sulla produzione e distribuzione dei medicinali veterinari è armonizzata a livello europeo; pertanto, l'autorizzazione all'immissione in commercio di un medicinale veterinario deve rispettare quanto previsto dal decreto legislativo 6 aprile 2006, n. 193: «Attuazione della direttiva 2004/28/CE recante codice comunitario dei medicinali veterinari». 
Infatti, il medicinale veterinario, anche se ha la medesima composizione di un medicinale per uso umano, non è un farmaco da esso derivato: appositi studi condotti sul medicinale veterinario garantiscono qualità, sicurezza ed efficacia per le specie animali di destinazione. 
Il prezzo dei medicinali veterinari è libero, non è presente un'Autorità garante di controllo che interviene sui prezzi, come in campo umano, e gli aspetti commerciali e distributivi, secondo quanto affermato dagli operatori del settore, rivestono un ruolo rilevante nella definizione del prezzo medesimo. 
Attualmente, è in discussione presso il Consiglio Europeo la proposta presentata dalla Commissione U.E. di revisione della normativa comunitaria, che ha evidenziato come le esigenze del settore veterinario siano sostanzialmente diverse da quelle del settore umano. 
Nella proposta di revisione ci sono molte novità, che potrebbero essere favorevoli alla riduzione dei prezzi dei medicinali, viste le iniziative di semplificazione presenti nel testo; la delegazione italiana partecipa sempre attivamente alla discussione in sede europea e, al fine di conoscere le opinioni circa il testo dei diversi portatori di interesse, ha convocato le Associazioni del settore il 29 gennaio 2015, di seguito sintetizzo parte dei contenuti: 
 
-       aumentare la disponibilità dei medicinali veterinari: o con l'ampliamento della facoltà di accesso alla procedura di autorizzazione centralizzata (attualmente limitata ad alcune tipologie di medicinali veterinari), valida in tutta l'UE; o attraverso la modifica dell'uso in deroga dei medicinali e dell'eliminazione della «CASCATA»; 
 
-       ridurre gli oneri amministrativi: anche, ad esempio, attraverso l'eliminazione dei rinnovi delle AIC; 
   
-       stimolare la competitività e l'innovazione: anche, ad esempio, attraverso l'aumento del periodo di protezione dei dati scientifici presentati a supporto dei  dossier di autorizzazione (AIC); 
   
-       migliorare il funzionamento del mercato interno: anche, ad esempio, attraverso l'istituzione di banche dati europee dei medicinali veterinari, della farmacovigilanza e dei grossisti-distributori; 
   
-       affrontare il rischio per la sanità pubblica rappresentato dalla resistenza agli antimicrobici.
 
In tale sede è stato affrontato anche il tema dei prezzi, e ogni intervenuto ha espresso le sue opinioni. 
Da ultimo non possono non osservare come sia importante anche che l'Associazione dell'Industria Farmaceutica nel settore veterinario compia una opportuna opera di sensibilizzazione nei confronti delle aziende associate, affinché esse orientino le proprie strategie di mercato nella direzione del contenimento del prezzo dei medicinali veterinari.
 
 
La replica della deputata M5S Gagnarli
“Insoddisfatta della risposta. Non fornisce elementi nuovi rispetto ad un quadro già noto. Si chiede, pertanto, quale sia la posizione del Ministero della salute rispetto ad una differenza di prezzo tra farmaci analoghi per uso umano e per uso animale, che arriva a oltre tre volte, ed alla concentrazione della produzione di questi ultimi in poche aziende. Il Governo assuma una presa di posizione più ferma in sede di negoziazione del nuovo regolamento europeo, anche per consentire ai veterinari una maggiore libertà di scelta. Nella risposta non vi è alcuna menzione del possibile uso di farmaci generici per gli animali, auspica l'adozione di politiche che riducano i costi per coloro che possiedono animali domestici, anche in ragione della difficile situazione economica generale”.

15 luglio 2015
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