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Biotestamento. Parte oggi la discussione in Aula. Spaccature nei Poli


Dopo le modifiche in Commissione Affari Sociali, il Ddl sul testamento biologico approda questa mattina alla Camera portandosi dietro polemiche e spaccature. Il Pdl sostiene il testo anche se sono cominciati ad emergere dei malumori. Per quanto riguarda le opposizioni: l’Udc è pronto a votare sì ma, così come l’Api, chiede di apportare alcune modifiche, Fli preferisce una legge "soft", mentre il Pd mantiene il no al testo seppur con dei distinguo.

07 MAR - A quasi due anni di distanza dalla sua approvazione in prima battuta al Senato, avvenuta poco dopo la morte di Eluana Englaro, inizia oggi in Aula, accompagnato da polemiche e spaccature, l’esame su uno dei progetti di legge più controversi dell’intera legislatura: il testamento biologico.
Il primo sì al progetto di legge fu dato dall’Aula di palazzo Madama in un clima di grande emotività che certo non aiutò il confronto e il testo che fu licenziato risentì di quel clima.
In questi due anni il provvedimento, passando alla Camera, ha subito forti modifiche ma le posizioni restano distanti, quasi non fosse possibile, su queste tematiche etiche, il confronto.

È difficile quindi prevedere ad oggi l’esito finale del testo (c’è anche chi, alla fine, prevede il binario morto per biotestamento), anche perchè all’interno della maggioranza le certezze “granitiche” che avevano fatto approvare il testo in prima battuta sembrano venute meno.
E così, accanto al senatore Pdl, Gaetano Quaglieriello e al sottosegretario Eugenia Roccella, da sempre convinti sostenitori di questa legge anche allo scopo di evitare l'intervento “invasivo” della magistratura volto a regolare il fine di vita per via extraparlamentare, si è venuta a creare un’area culturale, vicina al Pdl, che dalle pagine del Foglio di Giuliano Ferrara ha cominciato a parlare di una “legge che non si fa amare” per usare le parole dell’elefantino o di “legge che premia gli azzeccagarbugli, meglio la common law” per usare le parole del portavoce Daniele Capezzone.
Ci sono poi da sottolineare le posizioni più “critiche” al provvedimento in esame, quelle  del ministro Sandro Biondi che già nei giorni scorsi aveva inviato una lettera ai deputati indicando in particolare due “punti deboli”: l’articolo 3 sull'idratazione e della nutrizione artificiale di persone in stato vegetativo, considerate come trattamenti medici obbligatori e vincolanti, e l’articolo 7 sul rispetto delle decisioni del paziente espresse nella Dat che prevede che l’ultima parola spetti comunque al medico.

Opposizione netta invece da parte del Pd al biotestamento, anche se per ragioni diverse tra i vari esponenti del partito: i cattolici (Fioroni) temono una pericolosa deriva eutanasica, Bersani la definisce una “legge non matura”. L’ipotesi è che comunque il Pd proponga una richiesta di sospensiva per rinviare il Ddl in Commissione.
Sempre all’interno del Pd si distinguono i Radicali che oltre ad esser intenzionati a ripresentare una parte degli oltre 2 mila emendamenti proposti in Commissione Affari Sociali, oggi avanzeranno anche una pregiudiziale di costituzionalità al testo.

E su questa linea saranno seguiti dall’Idv che vuole fermare il testo con una pregiudiziale, mentre l’Udc, così come i ‘rutelliani’ dell’Api, chiedono di apportare delle modifiche. Il Fli, infine, è deciso a presentare un emendamento totalmente sostitutivo della legge attuale, secondo quanto già proposto in Commissione dal deputato Benedetto Della Vedova.

Ricordiamo che il voto finale arriverà solo ad aprile, per poi poter tornare al Senato. Per presentare emendamenti, infine, ci sarà tempo fino alla fine di marzo.
 

07 marzo 2011
© Riproduzione riservata

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