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Spesa farmaceutica. Marazziti (Pi-Cd): “Non è fuori controllo, è il sistema che è sbagliato” 


Per il presidente della Commissione Affari Sociali è "impossibile pensare" che la spesa farmaceutica non aumenti quando cresce a livello globale e sono in arrivo di farmaci innovativi. Per Marazziti “il modello 'tutto ospedale' e 'tutto residenziale' è troppo rigido e obsoleto, costoso e inadeguato”.

05 OTT - "La Farmaceutica Italiana è un pezzo di futuro oggi. Anche se c'è il tema della sostenibilità, dei tetti di spesa, resta la sfida di garantire l'accesso a tutti quando ci sono e ci saranno farmaci che cambiano la vita e la qualità della vita. E non possono essere limitati solo a chi può contribuire le spese. Ma non è impossibile. Non è solo un problema di costi, ma di sistema”. Ad affermarlo è stato venerdì scorso il presidente della Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati, Mario Marazziti (gruppo parlamentare ‘Per l’Italia-Centro Democratico’), intervenendo ad Ancona al roadshow di Farmindustria 'Innovazione e Produzione di Valore'. A rilanciare le dichiarazioni è una nota dell’Ufficio Stampa del gruppo parlamentare.

Per Marazziti, spiega la nota, “si può e si deve superare la frammentazione regionale e lo spreco e il danno che ne viene in termini di bilancio e di uguaglianza ai cittadini. Si può e si deve lavorare alla separazione troppo netta tra spesa sociale e spesa sanitaria, come centri di spesa ma anche come organizzazione sociale: perché ogni persona curata e aiutata a rimanere a casa può costare 370 euro all'anno di farmaci e altrettanto in assistenza, creando firme di vita più umane e meno spersonalizzanti, a fronte di mille euro per un giorno di degenza ospedaliera. La spesa farmaceutica non è fuori controllo, ma è impossibile pensare che debba rimanere la stessa quando a livello globale cresce nel mondo e alla vigilia dell'arrivo di farmaci che rendono curabili patologie ritenute impossibili. Per questo bisogna cominciare a lavorare su un modello che intervenga non solo sugli sprechi e sui tetti di spesa, che hanno dato nei frutti in un quadro statico e di breve periodo".

"Ma alla vigilia di una rivoluzione nella disponibilità di farmaci prevalentemente biologici e di cure personalizzate il modello 'tutto ospedale' e 'tutto residenziale' - ha sottolineato Marazziti - appare troppo rigido e obsoleto, costoso e inadeguato in futuro anche in termini di organizzazione sociale. Se un farmaco permette di tornare o stare a casa invece che in ospedale bisogna pensare a come cambiare i criteri di contabilità che oggi separano nettamente la spesa farmaceutica da quella ospedaliera, con un'intercapedine a forma di silos. Senza questa rivoluzione culturale e di modello, e senza regole condivise anche a livello regionale e locale, possono solo crescere le disuguaglianze geografiche e sociali. E la sostenibilità, se garantita nel breve periodo - ma impossibile da garantire a lungo senza uno spostamento sistemico di risorse per la prevenzione e il cambiamento degli stili di vita, oltre che per motivi demografici - rischia di essere un indebolimento del diritto umano e costituzionale alle cure, con un accesso universalistico sempre più selettivo e legato al censo”.

“Al contrario – ha proseguito Marazziti - è possibile, ma va fatto uno sforzo di sistema per un cambiamento di modello. Il settore farmaceutico italiano che comprende una crescita rilevante di partecipanti stranieri di prima grandezza, può essere il punto di partenza e l'occasione per questo. E' il settore che investe di più in ricerca e sviluppo, oltre 2,5 miliardi in produzione e ricerca, con la più alta redditività per ognuno dei 63mila addetti, che produce 29 miliardi di valore l'anno, esporta di più (72 per cento), che è cresciuto di più e assunto di più negli ultimi anni (fino all'8 per cento) mentre l'Italia esce da un ventennio di non crescita: può essere il volano di per nuova qualità della vita e welfare in Italia se il sistema politico e amministrativo sa dare stabilità, regole chiare e non squilibrate o imprevedibili a livello nazionale e territoriale. Il governo Renzi – ha concluso Marazziti - ha iniziato a dare stabilità al settore: è in dirittura di arrivo il lavoro del tavolo sulla farmaceutica e alla Camera è in chiusura, stiamo discutendo in Commissione gli emendamenti, la legge sulla responsabilità civile penale dei medici, a tutela di cittadini, professionisti e strutture, per ridurre la cattiva e costosa abitudine della medicina protettiva. Nel tempo si libereranno risorse utili anche alla creazione del Fondo per l'innovazione. Anche in termini di organizzazione sociale e sanitaria, oltre che per la ricerca".

05 ottobre 2015
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