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Stabilità. Ciambetti (Veneto). “L’errore fatale è aver nominato Ministro la signora Lorenzin”


Anche il presidente del Consiglio regionale del Veneto interviene dopo le dichiarazioni rilasciate dal ministro della Salute. “Il ministro vuol far passare l’idea di una sanità malata, quando non è così, perché vuole riappropriarsi e riportare a Roma la gestione della salute”

19 OTT - “Sanità, l’errore fatale è aver nominato ministro la signora Lorenzin, altro che delegare le Regioni per la sanità”. È quanto afferma il presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti commentando le parole del Ministro della Salute oggi su Radio 24.
 
Ciambetti nota che “a smentire il ministro ci sono studi di enti  internazionali  ma anche i dati socio-economici elaborati dall’Istat. Ma prima di tutto voglio notare una cosa: la predica giunge da un ministro che non ha mosso un dito davanti ad una proposta di Legge di stabilità che trae una parte delle proprie risorse dalla diffusione e sfruttamento di una patologia gravissima, le ludopatie con la previsione dell’apertura di nuovi 22 mila punti dove sarà possibile giocare d’azzardo, e l’introduzione di una nuova gabella sui giochi. Se siamo in mano la sanità a questi signori, permettetemi la battuta, se la giocano al tavolo verde: un ministro che ha a cuore la salute dei cittadini, davanti allo stato biscazziere si sarebbe dimesso".

"Qui invece ci si inventa insinuazioni calunniose sul sistema sanitario regionale – ha detto Ciambetti –  Secondo la classifica annualmente stilata da Bloomberg per il 2014 il sistema sanitario italiano, è il terzo al mondo, primo in Europa,  per efficienza, per le aspettative di vita del paziente, quasi 83 anni in media, per il costo pro capite del sistema sanitario, circa 3 mila dollari, alle spalle di Singapore e Hong Kong e davanti a Giappone, Corea del Sud e Australia – ha  rimarcato Ciambetti – Scendiamo nel dettaglio? L’Italia spende in sanità il 9% del Pil, pari a 3.032 dollari pro-capite. Nel confronto con il 2013 l’aspettativa di vita è aumentata di 0,3 anni, mentre la spesa per la sanità pro-capite è diminuita di 306,64 dollari: in realtà il risparmio, stando ai dati della Ragioneria generale dello Stato è stato di circa 2 miliardi tutti derivati dal mancato turn over come deciso dal governo e imposto dalla Riforma Fornero: abbiamo tanti giovani disoccupati e tanti lavoratori della sanità anziani ancora in reparto".
 
“Se la nostra sanità è straordinaria lo dobbiamo a loro, ai medici, agli infermieri e al personale paramedico - ha commentato il presidente del Consiglio Regionale - , ma anche a chi cerca di far quadrare i conti. E’ grazie a questa gente, e non in virtù dei ministri romani,  se in totale il punteggio dell’Italia è 76,3, poco meno di Hong Kong e Singapore, ma più del doppio degli Stati Uniti, fermi a 34,3. Sentirsi dire che in Italia ci sono 30 miliardi di sprechi nella sanità fa specie, soprattutto se a dirlo è  un ministro che ha proposto una stretta radicale sulle visite specialistiche e su esami medici, perché così si risparmierebbero circa 13 miliardi di €.  I dati del servizio socio-sanitario italiano parlano di una sanità che è in buona salute. Certo, si possono fare ancora grandi risparmi: mi chiedo perché prima di mettere un freno duro alle visite specialistiche e agli esami, cioè prima di colpire medici e pazienti, non si è pensato di introdurre i costi standard come da anni chiediamo noi in Veneto? In realtà il ministro vuol far passare l’idea di una sanità malata, quando non è così, perché vuole riappropriarsi e riportare a Roma la gestione della salute che finirebbe così centralizzata ma non per dare migliori servizi ai cittadini, ma per coprire buchi spaventosi nei conti dello stato.  Se mai si arriverà a ricentralizzare la sanità a Roma, per le Regioni che oggi sono all’avanguardia il livellamento avverrà al ribasso con uno scadimento devastante”

19 ottobre 2015
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