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Trapianti. Protocollo Lorenzin-Pinotti per donazione organi da militari. Già 4.700 adesioni

di Gennaro Barbieri

I due ministri hanno rinnovato l'intesa che risale al 2007. Tra le Forze Armate rilevato un tasso di adesione maggiore rispetto al resto della popolazione. Lorenzin. “Militari sono opinion leader e un esempio per tutti i cittadini, loro contributo è determinante”. Pinotti: “Ora vogliamo promuovere cultura della donazione tra giovani in fase di reclutamento”. 

29 OTT - Spicca il volo la collaborazione tra i ministeri della Salute e della Difesa per promuovere la cultura della donazione di organi, tessuti e cellule tra il personale delle Forze Armate. Il primo step risale al 2007, quando fu firmato un protocollo di intesa successivamente implementato con attività di pianificazione e programmazione. "Negli ultimi messi sono stati poi promossi seminari e convegni tra i militari, registrando 4700 adesioni nelle varie strutture ed evidenziando un trend maggior rispetto quanto registrato tra gli altri cittadini. Nel complesso in Italia vengono realizzati circa 3mila trapianti l’anno", osserva Alessandro Nanni Costa, direttore del Centro Nazionale Trapianti. 

“Si tratta di un segnale di enorme importanza – gioisce Beatrice Lorenzin, illustrando l’iniziativa presso l’Auditorium del Ministero appena intitolato a Cosimo Piccinno – La disponibilità a donare di uomini e donne in divisa assume un valore doppiamente positivo, in quanto si tratta di persone che costituiscono un esempio e che fungono da veri e propri opinion leader, configurando così un impegno civico e sociale di enorme portata”. L’auspicio è che le adesioni esercitino un effetto traino verso gli altri cittadini in quanto il numero di donatori da cadavere è stabile, mentre i trapianti da vivente stanno segnando un aumento rispetto allo scorso anno. “Sono quindi necessarie nuove campagne de sensibilizzazione – sottolinea Lorenzin – e su questo terreno le Forze Armate possono fornire un contributo determinante”.

L’apporto delle Forze Armate rappresenta già uno pilastri che garantiscono la fase logistica ogni qualvolta un paziente viene spostato per essere sottoposto a trapianto. Il buon esito della procedura è infatti assicurato dall’intervento delle Prefetture, del 31° Stormo e della Polizia. “La collaborazione tra i due ministeri proseguirà a pieno regime, abbiamo in cantiere un altro progetto – spiega Roberta Pinotti – Mettiamo in campo un lavoro congiunto che rappresenta un esempio di civiltà poiché consegna una speranza di vita a persone che altrimenti non l’avrebbero mai potuta coltivare. Fino a qualche anno fa era un tema poco conosciuto che fortunatamente si sta affermando. La sfida è ora promuovere massicciamente la cultura della donazione anche ai giovani che si avvicinano alle Forze Armate e che sono in fase di reclutamento, ma anche valorizzare a pieno regime tutte le strutture tecniche di cui possiamo disporre”.
 
Gennaro Barbieri
 


29 ottobre 2015
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