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Calabria. Nesci (M5S) presenta interpellanza su illegittimità commissariamento


“Vedremo se il Governo riconoscerà il fatto o se vorrà ancora controllare la sanità calabrese, ridotta a bancomat per amici e compari dei poteri romani”, attacca la deputata. Che annuncia di avere trasmesso una serie di segnalazioni al tavolo di verifica sul piano di rientro calabrese in programma domani. “Non esiteremo a utilizzare tutti gli strumenti di tutela consentiti, in caso di loro immobilismo”.

25 NOV - “Venerdì 27 novembre illustrerò un'interpellanza sull'illegittimità del commissariamento, netta e innegabile. Vedremo se il governo riconoscerà il fatto o se vorrà ancora controllare la sanità calabrese, ridotta a bancomat per amici e compari dei poteri romani”. Ad annunciarlo, in una nota, è la deputata del Movimento 5 Stelle Dalila Nesci.

“I burocrati dei ministeri dell'Economia e della Salute sono sotto la nostra osservazione”, commenta ancora Nesci con riferimento alle segnalazioni trasmesse al tavolo di verifica del piano di rientro sanitario calabrese in vista della riunione di domani. “Il tavolo non può ignorarle. Non esiteremo a utilizzare tutti gli strumenti di tutela consentiti, in caso di loro immobilismo”; mette in chiaro la deputata. Che spiega: “Come per il tavolo dello scorso 23 luglio, abbiamo inviato una serie di richieste molto precise, sollecitando un intervento immediato dei ministeri sul finanziamento illegittimo della Regione Calabria al policlinico dell'Università di Catanzaro. Parliamo di oltre 30 milioni, che l'ateneo deve restituire”.

“Inoltre – aggiunge la parlamentare – abbiamo chiesto la revoca del decreto commissariale sui budget privati, atteso che era stato dichiarato non assentibile proprio al tavolo ministeriale, con la conseguente, assurda e illecita erogazione ai beneficiari delle somme previste». «Per ultimo – precisa l'esponente 5 stelle – abbiamo chiesto di ritirare il decreto con cui la struttura commissariale ha incaricato l'istituto Sant'Anna di Pisa in tema di valutazione dei sistemi sanitari. Si tratta di un accordo che per la Regione prevede oneri aggiuntivi nascosti, peraltro senza la firma del dg del dipartimento regionale per la tutela della salute, Riccardo Fatarella”.

“I burocrati del tavolo di verifica – conclude Nesci – hanno evidenti responsabilità rispetto a un piano di rientro in cui cresce il disavanzo, senza alcun miglioramento dei servizi. Oltretutto, come per l'integrazione tra le aziende Pugliese-Ciaccio e Mater Domini, vi sono inammissibili sconfinamenti della struttura commissariale nelle competenze proprie della Regione Calabria”.

25 novembre 2015
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