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Farmaci Epatite C. De Filippo: “Restituzione dello sconto con note di credito garantirà flusso finanziario più favorevole alle Regioni”. Grillo (M5s): “Ministero e Aifa prendono in giro cittadini”

di G.R.

Così il sottosegretario alla Salute ha risposto oggi alla Camera all'interpellanza del M5s anticipata ieri, nella quale si chiedeva conto della variazione dei termini dell'accordo in merito alla restituzione dello sconto alle Regioni da parte della società Gilead. Per la capogruppo del M5s in XII commissionei: "Affermare che la modifica in corsa del meccanismo di rimborso non comporterà perdite è un’emerita bufala". IL TESTO

27 NOV - "Come reso noto da Aifa, in applicazione dei termini dell'accordo confidenziale sottoscritto ad esito della negoziazione del prezzo e della rimborsabilità dei medicinali Sovaldi e Harvoni con la ditta Gilead, è stato raggiunto il secondo scaglione di sconto al Servizio sanitario nazionale previsto dall'accordo prezzo-volume. La ditta Gilead provvederà a restituire attraverso emissioni di note di credito alle regioni, anziché tramite payback come previsto da una precedente determinazione, l'importo di 193 milioni di euro e 780 mila euro. Questa modalità di restituzione secondo l'Aifa garantisce la piena applicazione dell'accordo nonché un flusso finanziario che apparirebbe più favorevole sia alle regioni che alla stessa Agenzia". Così il sottosegretario alla Salute, Vito De Filippo, è intervenuto oggi in Aula alla Camera per rispondere ad un'interpellanza presentata dal M5s per far luce proprio su questa variazione in corso dei termini dell'accordo in merito alla restituzione degli oltre 193 mln alle Regioni, da parte della ditta Gilead, per il raggiungimento del primo scaglione di sconto in virtù dell'accordo prezzo/volume per la fornitura di farmaci innovativi per l'epatite C.
 
Dunque, l'azienda farmaceutica dovrà mettere a disposizione delle strutture sanitarie l'importo delle note di credito entro il termine di chiusura dell'esercizio finanziario 2015, "in modo da alle stesse di scrivere il corrispondente importo entro il corrente anno, indipendentemente dai tempi effettivi di ricevimento delle relative note di credito, registrando così una riduzione del costo iscritto nel bilancio", ha spiegato il sottosegretario, che ha aggiunto: "Questo modello di rimborsabilità negoziato tra Aifa e ditta Gilead concorda in modo efficace secondo noi alla sostenibilità del Servizio sanitario nazionale, garantendo al contempo l'accesso per i pazienti italiani a questi medicinali innovativi".
 
Infine, De Filippo, rispondendo su i possibili rischi di alterazione degli assetti concorrenziali ha sottolineato: "È appena il caso di rilevare inoltre che eventuali rischi di alterazione degli assetti concorrenziali sono scongiurati dal fatto che le stesse modalità di attuazione del meccanismo prezzo-volume sono applicate anche con riferimento alle altre aziende produttrici di farmaci per il trattamento dell'epatite C". 
 
Una risposta, quella di Ministero della Salute ed Aifa giudicata "totalmente insoddisfacente" in fase di replica dalla capogruppo del M5s in commissione Affari Sociali, Giulia Grillo. "Forse al ministero della Salute e all’Aifa, che ha scritto la risposta per il sottosegretario De Filippo, ci credono stupidi e pensano di poter prendere in giro i cittadini. Affermare che la modifica in corsa del meccanismo di rimborso del farmaco anti-epatite C Sovaldi, prodotto dalla Gilead, che passa da pay back a nota di credito, non comporterà alcuna perdita economica per le casse delle Regioni e che questa ricontrattazione non rappresenti un caso di concorrenza sleale, è un’emerita bufala. La realtà è che non solo le Regioni non si vedranno restituire i 193 milioni euro anticipati per la distribuzione del Sovaldi ma, nel prossimo futuro, se dovessero giungere sul mercato altri farmaci sperimentali contro l’Epatite C dal costo competitivo, non potranno comunque essere presi in considerazione perché le Regioni sono ormai vincolate al rapporto con la Sovaldi”.
 
Nell'interrogazione, tra l'altro, il M5s chiedeva,  se il Ministero della Salute fosse stato informato della modifica in corsa dei termini del contratto: "La Lorenzin era consapevole del fatto che tale modifica del meccanismo di rimborso avrebbe lasciato a bocca asciutta le Regioni, le quali dopo aver anticipato i fondi per l’acquisto del farmaco attendevano la restituzione di quei 193 milioni di euro? A questi quesiti non c’è stata sostanzialmente risposta - conclude Grillo -. Resta da chiarire solo una cosa: in quel dicastero comanda la politica o le lobby del farmaco?".
 
Giovanni Rodriquez
 

27 novembre 2015
© Riproduzione riservata

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