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Oms/Ministero: "A Lampedusa seri rischi igienico-sanitari"


Questa la conclusione della missione sanitaria a Lampedusa svolta dal Ministero della Salute e dall'Ufficio regionale per l'Europa dell'Organizzazione mondiale della sanità. La situazione "desta forti preoccupazioni dal punto di vista igienico, anche se non sono emersi per ora quadri clinici legati a malattie infettive tra le popolazioni giunte sull’isola dal Nord Africa".

30 MAR - Ecco il testo integrale della nota diffusa oggi pomeriggio dal mnistero della Salute:

Una missione congiunta di due giorni del Ministero della Salute e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità Ufficio Regionale per l’Europa si è conclusa ieri.
La situazione di Lampedusa, in cui è giunto un ampio numero di immigrati dal Nord Africa, desta forti preoccupazioni dal punto di vista igienico, anche se non sono emersi per ora quadri clinici legati a malattie infettive tra le popolazioni giunte sull’isola dal Nord Africa. In base alle condizioni di sovraffollamento esistenti, si sottolinea l’importanza di mantenere alta la sorveglianza e la prevenzione delle malattie e di una continua attenzione alle misure di controllo ambientale. Il sovraffollamento esistente rende infatti alto il rischio di diffusione, anche epidemica, di malattie infettive trasmissibili per via orofecale o respiratoria.
Le conclusioni tecniche della missione andranno a supporto della Conferenza internazionale prevista a Roma il 13 aprile 2011, in collaborazione tra Italia, Commissione Europea, OMS/ Europa e Paesi europei coinvolti nel fenomeno migratorio, per coordinare congiuntamente gli aspetti sanitari della crisi e per discutere piani di emergenza in vista di un potenziale numero ampio di migranti che può raggiungere l’Europa.
A livello nazionale, è stato istituito un gruppo di coordinamento presso il Ministero della Salute per assicurare la preparazione sanitaria ed il coordinamento di tutte le controparti del settore salute. Questo gruppo integra il lavoro di coordinamento del Ministero degli Interni.
A livello regionale, è stato istituito un tavolo di coordinamento tecnico presso la Regione Siciliana composto dai rappresentanti di tutte le istituzioni sanitarie locali, per la pianificazione di interventi e la formulazione di un piano di contingenza modulabile in base al numero degli arrivi.
Oltre all’Organizzazione Mondiale della Sanità, supportano l’azione guidata dall’Italia: l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), l’Organizzazione Internazionale per la Migrazione (IOM), la Croce Rossa Internazionale e altre organizzazioni Save the Children e Médecins Sans Frontières. La Protezione Civile italiana si è unita agli sforzi.
Ecco nel dettaglio le conclusioni della missione sanitaria.
Sorveglianza epidemiologica
• Al loro arrivo  sull’isola  gli immigrati sono sottoposti a triage da parte dei presidi sanitari locali e dalla Croce Rossa Italiana, per individuare possibili segni di malattie croniche o acute ed in caso sospetto o positivo sono trasferiti ai servizi ospedalieri locali o in Sicilia.
• Nonostante il numero di rifugiati sia aumentato, la capacità di fornire cure ed alimenti è migliorata in seguito all’arrivo di personale sanitario di supporto ed approvvigionamenti.
• In base alle condizioni di sovraffollamento esistenti, si sottolinea l’importanza di rafforzare la sorveglianza e la prevenzione delle malattie e di una continua attenzione alle misure di controllo ambientale. Il sovraffollamento esistente rende infatti alto il rischio di diffusione, anche epidemica, di malattie infettive trasmissibili per via orofecale o respiratoria.
Misure di controllo ambientale
• Servizi igienici – I gabinetti chimici portati sull’isola forniscono agli immigrati addizionale capacità di servizi sanitari, ma il numero degli utenti supera tale capacità. E’ importante valutare le diverse opzioni di fornitura di servizi sanitari in base alle condizioni del terreno e ai servizi disponibili per evitare espletamento delle funzioni fisiologiche a cielo aperto. Si prevede la sanificazione sistematica di tutti i luoghi interessati.
• Rifiuti – La presenza degli immigrati comporta un notevole aumento della produzione di rifiuti (ad esempio a causa dell’ingente uso di materiali plastici per la somministrazione di pasti) che sono dispersi nell’isola. Si sta attivando una raccolta di rifiuti che sarà effettuata regolarmente.
• Acqua - La scarsità di acqua, dovuta ad un aumento della domanda ed alla difficoltà di approvvigionamenti via mare, rende necessaria una pianificazione attenta delle risorse idriche, un’adeguata clorazione dell’acqua, e un’attenta igiene personale al fine di prevenire malattie, soprattutto in vista di brusche fluttuazioni delle presenze sull’isola.
• Altri impatti ambientali – L’accumulo di imbarcazioni utilizzate per il trasporto di immigrati, e abbandonate sull’isola (e poste sotto sequestro) pone un problema di contaminazione e smaltimento immediati e a medio-lungo termine.
 

30 marzo 2011
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