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Vertenza Salute. Intervista a De Filippo: “Tempi certi sui precari”. E poi sui contratti: “È ora di avviare vera stagione dei rinnovi”

di L.F.

Il sottosegretario alla Salute disegna le direttrici della nuova stagione di confronto tra i medici e il Governo dopo l'incontro di oggi a Palazzo Chigi che ha visto i camici bianchi sospendere lo sciopero. "Ora che si delinea la ripresa e anche se il pil inverte la tendenza e ricresce si può e si deve aprire una nuova e diversa stagione di confronto".

09 MAR - Valorizzazione delle professioni su “accesso, formazione e carriera” senza dimenticare “le relazioni tra medici e le altre professioni”. E poi il nodo precariato da sciogliere con “risposte in tempi certi”. Ma soprattutto “l’avvio di una vera stagione contrattuale”. Parole del sottosegretario alla Salute, Vito De Filippo che abbiamo intervistato dopo l’incontro di oggi a Palazzo Chigi tra Governo e Sindacati medici che ha visto quest’ultimi decidere di sospendere lo sciopero dopo l’assunzione d’impegno congiunti con il Governo sul rilancio della professione e in più in generale della sanità pubblica.
 
Sottosegretario, possiamo dire che oggi, dopo gli ‘scontri’ degli ultimi mesi, l’incontro con i Sindacati medici è stato positivo vista la sospensione dello sciopero. Ora c’è attesa per un cambio di passo del Governo sulla sanità. Che dobbiamo aspettarci?
Guardi, il confronto che si è sviluppato oggi a Palazzo Chigi con i sindacati dei medici e dei dirigenti sanitari, richiesto e voluto dal Ministro Lorenzin, è un positivo inizio di nuove relazioni sindacali che dovranno vedere le rappresentanze coprotagoniste, pur nella distinzione dei ruoli, del processo di riorganizzazione in corso del Ssn. Più che un cambio di passo direi che è stato ribadito come sia in corso una innovazione nell’organizzazione del lavoro in sanità di una profondità ed intensità che non ha pari in nessun’altra pubblica amministrazione e che per attuarsi con effetti positivi per i cittadini ha bisogno dell’apporto convinto e partecipato dei medici, degli infermieri e di tutti professionisti ed operatori della salute.
 
I medici chiedono una valorizzazione della professione che sentono ‘mortificata’. A leggere la nota congiunta sembra essere un impegno che vi siete presi. Ma dopo anni di disagi per i lavoratori come pensate far tornare il sereno? La sfida sembra ardua…
Professionisti ed operatori costituiscono il vero capitale, principale e strategico, delle Aziende sanitarie che in questi ultimi anni di blocco dei contratti e del turn over con grande impegno professionale ma anche con grandi sacrifici personali hanno permesso che comunque il nostro Servizio Sanitario potesse continuare a dare risposte ai nuovi e vecchi bisogni di salute. Ora che si delinea la ripresa e anche se il pil inverte la tendenza e ricresce si può e si deve aprire una nuova e diversa stagione di confronto che dia soprattutto la speranza di un futuro alle nuove generazioni di medici e professionisti della salute che non sia il presente fatto di emigrazione e di lavori flessibili malpagati e senza diritti, prevedendo le consegne di saperi e di esperienze a loro da parte dei colleghi in servizio, specie delle decine di migliaia ultrasessantenni prossimi al pensionamento.
 
Nei fatti, visto che sono quelli che i sindacati alla fine reclamano come pensate di muovervi?
Il confronto nel concreto si svilupperà su tre direttrici principali: la prima è già programmata per il prossimo lunedì alle 10.30 presso il Ministero della Salute ed avrà come argomento l’attuazione dell’art.22 del Patto per la salute 2014/16 sulla valorizzazione delle professioni sanitarie per quanto riguarda  accesso, formazione e carriera nonché le relazioni tra medici e le altre professioni; la seconda riguarda l’avvio di una vera stagione contrattuale non solo con risorse certe ma soprattutto che sia funzionale all’attuazione delle scelte innovative previste dal Patto per la salute modificando una normativa ormai datata e la terza che sia in grado di dare risposte certe nei tempi alle attese non solo delle migliaia di precari ma anche alle nuove generazioni di medici e professionisti della salute che attendono da anni l’ingresso attivo nel SSN .
 
L.F.

09 marzo 2016
© Riproduzione riservata

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