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Agenas. Corte dei conti: “Segnali di miglioramento ma continuare ridurre i residui passivi”


Così i giudici contabili nella relazione sull’esercizio 2014. Crescono le entrate per gestione Ecm ma frenano i trasferimenti dallo Stato. Ci sono “notevoli scostamenti che inducono a ribadire la necessità di una più attenta ponderazione delle esigenze dell’Ente in occasione della stesura del documento previsionale, specie in materia di spese correnti”. E poi proseguire “nell’azione di contenimento” dei compensi. LA RELAZIONE

24 MAR - Anche nel 2014 la gestione dell’Agenzia è fortemente influenzata da due fattori di segno inverso: l’aumento delle entrate relative all’attività di gestione del Sistema Nazionale di Educazione Continua in Medicina – Ecm (€ 17,066 milioni a fronte di € 15,589 milioni nel 2013) e i minori trasferimenti correnti da parte dello Stato, passati da € 11,167 milioni ad € 7,571 milioni (-32 per cento)”. È Quanto afferma la Corte dei conti nella sua relazione sull’esercizio 2014 dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas).
 
Nella relazione si evidenzia inoltre come si sia “ridotta sia la partecipazione degli enti e dei privati al cofinanziamento dei progetti di ricerca finalizzata e dei programmi speciali nazionali ed europei (da € 615 mila a € 532 mila) sia gli introiti da parte delle regioni per accordi di collaborazione (-49 per cento), pari ad € 327 mila (€ 638 mila nel 2013), mentre risulta praticamente invariato l’apporto delle altre entrate”.
 
I conti. La Corte ha rilevato che “l’esercizio in esame si chiude con un avanzo finanziario di competenza pari a € 6,037 milioni, inferiore di € 2,968 milioni (-33 per cento) rispetto al 2013, riconducibile alla contrazione delle entrate complessive (-8 per cento) e alla lieve crescita delle corrispondenti spese (+2 per cento), Si registra un minor (-10 per cento) saldo positivo della gestione caratteristica dovuto alla più consistente flessione, in valore assoluto, dei ricavi rispetto all’aumento dei costi. A fine 2014, l’utile d’esercizio raggiunge l’importo di € 7,225 milioni con un decremento del 5 per cento, conseguenza della suddetta riduzione del saldo positivo tra valore e costi della produzione. Il patrimonio netto, per effetto del positivo risultato economico e della stabilità del fondo di dotazione, si attesta ad € 85,711 milioni, superiore del 9 per cento rispetto al 2013. Cresce (+8 per cento) il fondo di cassa che, al termine del 2014, presenta la consistenza di € 80,548 milioni, mentre la gestione dei residui continua a evidenziare marcata preminenza dei passivi rispetto agli attivi, in ragione anche della durata pluriennale di taluni programmi di attività. L’avanzo di amministrazione (€ 74,064 milioni), riporta un incremento dell’11 per cento”.
Ma i giudici evidenziano come “gli accertamenti e gli impegni continuano ad evidenziare notevoli scostamenti ed inducono a ribadire la necessità di una più attenta ponderazione delle esigenze dell’Ente in occasione della stesura del documento previsionale, specie in materia di spese correnti”. E anche nell’esercizio in esame, “si conferma, malgrado segnali di miglioramento, la necessità che l’Agenzia continui ad adottare tutte le iniziative idonee a ridurre la consistenza dei residui passivi, compatibilmente con la pratica attuazione dei programmi di ricerca la cui approvazione spesso supera i limiti temporali dell’esercizio finanziario”.
 
Le retribuzioni. In relazione alla dinamica retributiva dei compensi corrisposti al personale in servizio nel 2014, la Corte segnala “la necessità di continuare l’azione di contenimento di tali oneri in linea con l’orientamento generale invalso nei confronti delle pubbliche amministrazioni. Per le collaborazioni concernenti l’attività di Ecm l’Agenzia ha impegnato € 1,284 milioni (a fronte di € 1,604 milioni nel 2013). L’Agenzia ha, inoltre, provveduto ad impegnare € 2,364 milioni – per un totale di centodiciotto collaborazioni, di cui centotredici collaborazioni coordinate e continuate e cinque professionali con partita Iva oltre agli oneri assistenziali/previdenziali (€ 413 mila) ed erariali (€ 185 mila). In considerazione di quanto previsto dall’art. 9, comma 1, del nuovo regolamento dell’Agenzia, ai sensi dell’art. 19, co. 1 d.lgs. 106/2012, relativamente alla possibilità di stipulare contratti di collaborazione in dipendenza della complessità dei compiti assegnati all’Agenzia, in particolare per le attività di supporto alle regioni, con priorità con quelle impegnate nei piani di rientro, l’Agenzia ha provveduto ad impegnare € 2,364 milioni. Gli incarichi temporanei di collaborazione finalizzati all’attuazione di ricerche, sperimentazioni o per altri programmi speciali hanno comportato una spesa di € 2,532 milioni (€ 4,777 milioni nel 2013), mentre per incarichi di collaborazione finanziati con entrate proprie l’Agenzia ha impegnato € 2,324 milioni (€ 3,268 milioni nel 2013)”. 

24 marzo 2016
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