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Farmaci. In commissione Affari Sociali la risoluzione Miotto (Pd): “Stop ad accordi secretati per l’acquisto di medicinali”


La risoluzione, sulla medesima materia della risoluzione Silvia Giordano (M5s), verrà affrontata congiuntamente dalla XII commissione della Camera. Miotto: "È necessario assicurare trasparenza nella spesa farmaceutica e, allo stesso tempo, garantire le cure per gravi patologie, anche in considerazione della prevedibile diffusione di nuovi farmaci innovativi dal costo elevato". IL TESTO

06 APR - Dopo il M5s, ora anche il Pd scende in campo per chiedere uno stop agli accordi secretati per l'acquisto di medicinali. E' stata infatti presentata, lo scorso 31 marzo, una risoluzione a prima firma Margherita Miotto (Pd) che verrà affrontata dalla commissione Affari Sociali della Camera congiuntamente con la risoluzione Silvia Giordano (M5s) vertente sulla medesima materia.
 
Nel testo della risoluzione Miotto si spiega come, a partire da dicembre del 2014, abbiano ottenuto l'autorizzazione all'immissione in commercio alcuni medicinali innovativi, tra i quali quelli per l'eradicazione dell'epatite C, dai costi di trattamento non pubblicati quali: Sovaldi (Gilead), Olysio (Janssen), Daklinza (Bristol-Myers Squibb), Harvoni (Gilead), Viekirax-Exviera (AbbVie), Kalydeco (Vertex). Gli accordi intrapresi tra le case produttrici e l'Aifa prevedono, infatti, una clausola di riservatezza che non consente la pubblicazione degli stessi.
 
"Lo stesso presidente dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato, ha auspicato che tali accordi non si verifichino più chiedendo al Governo di assumere iniziative affinché 'Aifa non sigli accordi con le case farmaceutiche inerenti alla presenza di clausole di riservatezza, o qualunque altro elemento che mini la piena trasparenza, e affinché vengano pubblicati tutti i dati in possesso dell'Aifa inerenti alle decisioni prese per l'autorizzazione in commercio dei farmaci da parte del Comitato prezzi e rimborsi e del Comitato tecnico scientifico dell'Aifa' - si spiega nel documento - un'ulteriore problema di fondo evidenziato dall'Antitrust è l'assenza di armonizzazione della materia a livello di Unione europea, dovuta al mantenimento delle relative competenze in capo agli Stati membri, che fa sì che la questione dei prezzi dei farmaci sia lasciata alla gestione a livello nazionale, mentre le imprese farmaceutiche definiscono sconti e politiche di prezzo a livello globale, con, non solo una sorta di asimmetria operativa che rende molto difficile giungere a soluzioni soddisfacenti per tutte le parti coinvolte, ma anche il rischio, ove si perseguano prezzi ritenuti troppo bassi dalle imprese, di non rifornire dei propri prodotti un intero Stato. Una valutazione sull'opportunità di tali accordi di riservatezza deve essere svolta dunque tenendo conto di un bilanciamento tra effetti a esclusivo vantaggio dell'impresa ed effetti a vantaggio del sistema sanitario nazionale e necessita di un'analisi caso per caso".
 
La risoluzione Pd impegna dunque il Governo "ad avviare ogni utile iniziativa finalizzata a garantire che, nel futuro, non si ricorra ad accordi secretati per l'acquisto di medicinali, ad eccezione di casi straordinari — sia per la rilevanza terapeutica che per le dimensioni dell'impatto finanziario – prevedendo, comunque, in tali specifiche circostanze, che la secretazione non possa avere una durata superiore a 30 giorni, avendo cura, comunque, di indicare, anche mediante il sito istituzionale dell'Aifa, che è in corso la contrattazione del prezzo del medicinale".

06 aprile 2016
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